In un clima sempre più vivace, si avvicina l’evento tanto atteso: Vinitaly 2025, in calendario dal 6 al 9 aprile a Verona. Giunta alla sua 57esima edizione, la prestigiosa fiera internazionale dedicata a vini e distillati si conferma un appuntamento imperdibile per il settore, riunendo produttori, buyer, sommelier e appassionati desiderosi di scoprire le ultime tendenze in ambito enoico. Tra queste spiccano la sostenibilità e i vini green, con un’attenzione crescente per le produzioni biologiche e biodinamiche. Il programma include anche conferenze su mercati ed export, con approfondimenti sulle strategie di vendita a livello globale, oltre a un’area riservata alle bevande a base di “vino” NOLO (no alcohol e low alcohol). Con oltre 4.000 espositori e 130.000 visitatori attesi, la manifestazione offrirà, inoltre, un’ampia gamma di degustazioni, masterclass, incontri B2B e conferenze. E, naturalmente, non mancheranno le sorprese, soprattutto nel Padiglione 2 Sicilia, con novità assolute e grandi ritorni. Tonnino, rientra sicuramente tra le chicche annunciate di questa edizione.
Francesca, Benedetto e Antonio Tonnino con Cristina Grillo
Un’azienda ubicata nel cuore delle campagne alcamesi, con ben 120 ettari di vigna condotti in regime di agricoltura biologica, che torna al Vinitaly raccontando il progetto della nuova cantina e presentando vini di spessore. Tra questi, il Ceuso Bianco 2023, Catarratto in purezza, tributo all’enologo che ideò il Ceuso Rosso: Giacomo Tachis. Tiratura limitata (sole 1.200 bottiglie) per un prodotto nato per rappresentare al meglio l’identità e l’eccellenza del territorio, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per i consumatori, offrendo un’esperienza autentica e raffinata.
Ceuso bianco
Atteso debutto anche per lo Zahara Riserva Grillo 2023 di Casa Grazia, il simbolo di un’arte enologica che esalta il “tempo” e l’habitat dove l’azienda affonda le sue radici e la cura nella produzione: la Riserva Naturale Orientata del Lago Biviere di Gela. L’evoluzione di un grande bianco autoctono in appena 3.300 bottiglie “firmate” Tonino Guzzo, che sorprende per profondità, eleganza e longevità.
Casa GraziaZahara
Confermata la presenza nel Padiglione 2 Sicilia anche per Nino Barraco, vignaiolo marsalese che, dopo anni di lavoro e riconoscimenti, farà il suo esordio alla 57esima edizione della fiera veronese portando in auge il vitigno a lui più caro: il Grillo.
Nino Barraco
Tra i progetti “manifesto” spicca Altogrado, nato dall’esigenza di recuperare la cultura millenaria della produzione in stile ossidativo, senza aggiunta né di alcol né di zucchero, rispettando a pieno l’autenticità del frutto. Una vera e propria riscoperta della tradizione vinicola marsalese, con un’interpretazione contemporanea e innovativa. Tonnino, Casa Grazia e Barraco: tre realtà, tre unicità che, con il loro “fare artigianale”, si preparano a raccontarsi al Vinitaly, tra nuovi scenari e in ascolto dei trend di un mercato in continua evoluzione.
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