Giuseppe Albanese presenta il suo nuovo disco “Après une lecture du Liszt”

Giuseppe Albanese Giuseppe Albanese
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Venerdì 22 gennaio, alle ore 18.00 presso la Feltrinelli Libri e Musica (via Cavour 133), Giuseppe Albanese presenta il suo nuovo disco Après une lecture du Liszt (Deutsche Grammophon), interviene Dario Oliveri.

Il nuovo CD di Giuseppe Albanese è dedicato a celebri brani di Liszt che hanno come comune denominatore un riferimento extra-musicale nel titolo (un paesaggio, uno stato d’animo, una storia, un poema, ecc.): da “Les jeaux d’eaux à la Villa d’Este” a “Après une lecture de Dante” per arrivare alle trascrizioni di Bellini (Norma) e Wagner (Tristano e Isotta).

Al di là della mera allusione alla cosiddetta “Sonata-Dante”, il significato di “Dopo una lettura di Liszt” è qui triplice: da un lato si riferisce all’opera del compositore, scaturita a seguito di svariate letture tratte da Schiller, San Giovanni Evangelista, Miscimarra, Dante, Hugo, Goethe, Wagner, Soumet; da un altro lato al lavoro dell’interprete, avvenuto dopo aver studiato gli scritti filosofici di Liszt; infine all’insieme dei brani qui presenti che formano uno spaccato della percezione lisztiana della realtà. Nei suoi saggi di estetica musicale, Liszt esprime la sua fede incrollabile nella musica in quanto espressione squisitamente musicale di contenuti umani. Ecco perché ogni singolo pezzo di questo disco contiene in sé e nel suo titolo un riferimento extra-musicale (un paesaggio, un sentimento, un popolo, una storia, una poesia, un’architettura, ecc.). È il Liszt viaggiatore, primo concertista della storia in senso moderno e autore delle Années de Pèlerinage che viene qui proposto grazie ad un programma che, idealmente, narra un’Europa da lui già vissuta come unica grande regione: Svizzera, Italia, Germania, Francia, Spagna. Con un tale “Virgilio” di visionaria sensibilità, è affascinante scoprire in cosa Liszt trasformi tutto ciò su cui il suo sguardo si posa: la sua “lettura”, appunto. Albanese cover cd

Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, Giuseppe Albanese debutta nel 2014 su etichetta Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia”,  con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann.

Di recente pubblicazione (novembre 2015) il nuovo album – sempre per Deutsche Grammophon – dal titolo “Après une lecture de Liszt” interamente dedicato al compositore ungherese. Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori di livello internazionale del calibro di Christian Arming, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Fabio Mastrangelo, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb ecc.

Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, oltre al Mittlefest, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea).

In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i più importanti teatri. Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato l’unico pianista ad essere invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.

Prima di “Fantasia” e “Après une lecture de Liszt”, Albanese ha riscosso singolare successo con il CD monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile “Amadeus” in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese. Il suo CD “1900 – Yearbooks of 20th Century Piano, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle Variazioni di Bartók è stato recensito come CD del mese dal mensile Suonare News e 5 stelle sia nel giudizio tecnico che artistico dal mensile Amadeus. Le Variazioni di Bartók saranno presto pubblicate da Decca Classics (febbraio 2016).

Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.

Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina.

 

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