Valencia, la festa del fuoco e dei botti
Volete vivere un’atmosfera inconsueta in Spagna? Organizzatevi un viaggio a Valencia per la festa “Las Fallas” (le fiaccole o i roghi) che dura dal primo al 19 marzo (San Giuseppe). Come a Palermo (e in altre città che hanno recepito questo uso spagnoleggiante) la ricorrenza è associata ai falò e al fuoco.
Inoltre nella piazza del Comune (Plaza del Ayuntamiento) alle due del pomeriggio c’é ogni giorno la “Mascletá”, specialitá pirotecnica composta da una serie di petardi che esplodono ad un determinato ritmo e dal finale spettacolare. Anche qui c’è un’affinità linguistica con la “masculiata” che è il termine che a Palermo indica il gioco di fuoco (in particolare il gran finale con i botti più forti).
Durante i giorni di marzo della festa si possono ammirare per le strade decine di “monumenti falleri” nei vari quartieri. Sono dei carri-sculture, alcuni dei quali riescono anche ad arrivare ad un’altezza di oltre 30 metri. Evidenti le somiglianze coi nostri carri di Carnevale (che però sono mobili).
Nei giorni 17 e 18 di marzo uno degli atti piú suggestivi della festa: la tradizionale offerta dei fiori alla Madonna dei Senzatetto (la Virgen de los Desemparados). I valenciani si riuniscono per portare i fiori alla Vergine che ha un suo bellissimo monumento fallero davanti alla chiesa dell’Immacolata. In questi giorni tutte le “commissioni” fallere sfilano in abiti tradizionali accompagnate da bande musicali.
Le festa è anche un concorso: una giuria comunale premierà alla fine il “monumento” più bello. Fortissima quindi la rivalità tra i rioni. L’ultimo giorno di festa, nella notte del 19 di marzo, avviene la “Cremá”: i monumenti falleri prendono fuoco riducendosi in cenere. É una festa incredibile,che attira gente da tutto il mondo. In tutta la città, ma soprattutto nel centro storico (barrio del Carmen), c’é una agitazione continua e la Cremá é un atto davvero emozionante e sorprendente. Passeggiando tra le vie si gode di una incredibile atmosfera. Dulcis in fundo: coinvolti anche i bambini che hanno una propria “fallas” più piccola con la quale giocare e si trova nella stessa piazzetta ai piedi di quella degli “adulti”.
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