A tu per tu con Eugenio Ambrosi
Eugenio Ambrosi si è classificato al secondo posto nella sezione Saggistica del Premio Letterario Città di Castello. Di seguito l’intervista di Daniela Lombardi.
Ci può spiegare, cosa ama fare e qual è il ruolo della scrittura nella sua vita.
Ho sempre fatto tante cose, nel lavoro come nel sociale, all’università come nella cultura, ed ho sempre cercato di lasciarne traccia scritta. Per i miei cinquant’anni mi sono fatto regalare da mia moglie, che ne ha pagato le spese di pubblicazione, un libro A, B, C, D – Trieste, la Regione, l’Europanel quale ho raccolto quanto avevo detto e scritto in giro per il mondo.
2) Partecipando al premio Letterario Città di Castello si aspettava questo risultato?
Da sportivo, bisogna saper perdere; però bisognerebbe anche sapersi preparare a vincere, ma questo è già più difficile.
3) Cosa rappresenta per lei vedere la sua opera pubblicata?
Ogni volta che mi trovo in mano un mio nuovo libro è come la prima volta: un’emozione stupenda.
4) Sta pensando a un futuro in cui la scrittura diventerà sempre più importante per lei oppure la scrittura sta solo occupando una parentesi temporanea della sua vita?
Scrivere ha sempre fatto parte della mia vita: però, da quando sono andato in pensione scrivere dei Beatles è diventato sicuramente più facile.
5) Quanto è importante secondo lei la promozione per il successo di un libro?
Un libro è una cosa viva, è qualcosa che l’autore cerca di comunicare ad altri possibili lettori: da questo punto di vista la promozione è altrettanto importante del libro, che magari potrebbe anche non essere letto ma intanto riesce a fare parlare di sé e magari, perché no? a farne vendere qualche copia.
6) Chi desidera ringraziare?
I Beatles per essere esistiti e mia moglie per la pazienza che dimostra sopportandoli ancora dopo 39 anni di matrimonio. E la Giuria del Premio, che ha dimostrato di non essere per i RollingStones!
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