Polar Park: a tu per tu con orsi e lupi
Si chiama “Polar Park” ed è il parco naturale più settentrionale del mondo. Situato a 69° di latitudine nord, (il circolo polare artico è a 66°33’39”) è una delle attrazioni più visitate nella Norvegia settentrionale. Attraversato da una strada asfaltata della lunghezza di quattro chilometri, questo autentico santuario della natura ospita lupi, linci, orsi e ghiottoni (wolverines) — i quattro predatori delle regioni polari — nonché buoi muschiati, alci, renne, volpi di montagna e tassi nel loro habitat naturale.
Si può raggiungere dalla cittadina di Narvik, fondata nel 1902, in concomitanza con l’apertura della linea ferroviaria di collegamento tra la Svezia (il confine con la Norvegia è vicinissimo) e il porto, che è libero dai ghiacci 365 giorni all’anno.
In sostanza gli svedesi hanno utilizzato il paesino di Narvik (che è già 200 km a Nord del Circolo Polare ma gode di clima mite) per trasportare ed esportare minerali di ferro, approfittando del fatto che la corrente del Golfo concede alla Norvegia i suoi benefici, mentre i porti sul Baltico d’inverno sono ghiacciati (l’acqua dei fiordi invece non ghiaccia mai).
Situata lungo il profilo dell’Ofotfjord, Narvik è incorniciata da imponenti vette innevate. Si attraversa un ponte sospeso lungo 600 metri, ammirando una splendida veduta del fiordo che fu teatro di aspre battaglie durante la Seconda guerra mondiale. Si prosegue il tragitto per circa un’ora attraverso un tipico paesaggio montano, punteggiato di betulle e graziose capanne di tronchi, in un’area molto frequentata dalla gente del posto sia in estate sia in inverno.
Raggiunto lo zoo, si possono ammirare questi animali in libertà, nel cuore della natura selvaggia e tra le nevi. Il percorso è agevole perché la strada centrale è appunto asfaltata e si può consigliare anche a famiglie con bambini. All’ingresso si può scegliere di visitare il parco autonomamente o (consigliabile) seguire gli addetti che danno il cibo agli animali: attirati dagli spuntini, vedrete lupi e linci avvicinarsi o gli orsi disputarsi il boccone più succulento. Le gabbie (se così si possono chiamare) sono in realtà recinti grandi diversi ettari e gli animali hanno ampia possibilità di movimento. Le costruzioni si mimetizzano nel bosco: tetti coperti d’erba e strutture di legno. Nella reception c’è anche un ristorante per una pausa se il freddo rischia di prendere il sopravvento sulle vostre forze.
Se non siete ancora sazi, al ritorno a Narvik potete sperimentare una delle attrazioni più amate della cittadina: l’ascesa al monte Narvikfjellet in funivia, un percorso inaugurato il 1° giugno 1995, che conduce a un ristorante situato a 656 metri di altitudine sul livello del mare con una straordinaria veduta dall’alto su questo paradiso delle nevi.
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