Le petit cirque è un oggetto sonoro complesso il cui corpo, composto da plastica, fili e legno, è capace di vibrare con un semplice soffio. Su una istallazione che evoca una pista del circo, un musicista elettroacustico mette in movimento degli oggetti, dei giochi. Gli attriti e le vibrazioni prodotti sono replicati da microfoni e diffusi senza artifici. Ogni azione è guidata dal suono. Circo sonoro in cui la manovra, delicatissima, di piccole cose nasce da un equilibrio precario. Teatro d’oggetti sonori in cui la manipolazione di cianfrusaglie dà origine ad un gioco sull’improvvisazione a partire dalla meccanica di oggetti ritrovati attraverso l’incontro di due diverse logiche: quella stereotipata del circo, il cui immaginario modifica la percezione del tempo musicale, e quella più astratta dei suoni che, trasformati in azioni, aprono a nuove inedite prospettive e situazioni teatrali. Traiettorie casuali e movimenti perpetui che nutrono l’improvvisazione passando da un punto di vista all’altro.
Fondata dal musicista e compositore francese Laurent Bigot, la compagnia L’Oisiveraie basa il suo lavoro su una ricerca incentrata sul rapporto tra la musica e le altre discipline artistiche (danza, cinema, scrittura, etc.), l’ambiente urbano e naturale, gli oggetti e la quotidianità proponendo una visione del mondo che tende a conciliare il lavoro con l’ozio, e una diversa percezione del tempo, da vivere e raccontare. Recentemente la ricerca si è concentrata sugli oggetti sonori utilizzati nell’ambito di performance in cui musica e scenografia coesistono interferendo l’una con l’altra: piccoli circhi in cui si rielaborano i suoni della quotidianità, prodotti da giocattoli meccanici a buon mercato che vivono sul palcoscenico una seconda vita. Gli spettacoli dell’Oisiveraie sono stati rappresentati in diversi paesi del mondo: dalla Germania all’Austria, dalla Polonia a Israele, etc.
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