SHANGHAI: DA TERRA DI DROGA E SPIE A METROPOLI DEGLI AFFARI

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La città di Shanghai una volta era terra di droga, spie e prostituzione, in mano agli europei e ai loro appetiti coloniali. Oggi è la nuova megalopoli cinese che Pechino vuole contrapporre a Hong Kong come centro di affari e scambi commerciali. Per raggiungerla, noi ci siamo imbarcati da Xian (leggi cliccare qui il precedente post sull’esercito di terracotta) con un volo di un’’ora e 50’.

 

La prima nota è di ammirazione: al recupero delle valigie, sui rulli in aereoporto, un addetto controlla attraverso le etichette che abbiamo ritirato davvero il nostro bagaglio e non quello di altri (procedura encomiabile e mai vista in altri scali nel mondo!).
All’’uscita dall’’aeroporto, incontriamo il signor Wang, la nostra guida, che si dimostrerà di gran lunga la più preparata e con il migliore italiano (addirittura con accento aspirato toscano). 
Andiamo a pranzo in una brasserie dove ci accoglie una bisteccona all’occidentale…Poi la guida ci avvisa che, essendoci una tregua in città dopo lunghe piogge, conviene iniziare subito le visite.


Il centro storico, perfettamente conservato o ricostruito, è il cuore di una megalopoli da 8 milioni di abitanti (16 milioni con l’area metropolitana): osserviamo la Casa del tè Huxingting (la più vecchia della città) che si raggiunge attraverso un ponte a zig zag su un piccolo lago, e i Giardini Yujuan (XVI secolo) con rocce e colline artificiali, stagni pieni di carpe gigantesche, mura e padiglioni. Nonostante l’’enorme afflusso di turisti, si coglie ancora tutto il sapore dell’ ’antica Cina.


Andiamo poi sul Bund, il famoso lungofiume dal quale si può abbracciare con lo sguardo il doppio volto di Shanghai. A destra si osserva infatti una sfilata di splendidi palazzi tipici dell’architettura di epoca coloniale, tra cui il famoso “Peace hotel”. L’’era in cui Shanghai era terra di droga e di spie, di prostituzione, intrighi e affari internazionali…


A sinistra, invece, – oltre il fiume Huangpu – ecco la zona modernissima di Pudong con la famosa torre della tv (che sembra uscita da un film anni Cinquanta sui marziani) e una serie di grattacieli proliferati in pochissimi anni dove una volta era tutta campagna (con grande sconcerto degli anziani del luogo). Il governo cinese sta infatti investendo moltissimo sulla città per farne il contraltare di Hong Kong come centro economico della nuova Cina
Più tardi, prese le camere all’’hotel Salvo (nome stranissimo ma si chiamava proprio così), torniamo sul Bund illuminato: uno spettacolo da non perdere (fino alle 22).


C’è anche il tempo per una passeggiata sulla via Nanchino (a poche decine di metri dal nostro albergo), la strada pedonale con i migliori negozi e i grandi mall all’’americana. Nelle strade laterali, mentre torniamo in hotel, possiamo assistere alla movida alla cinese. Conclusa la giornata di lavoro, la gente si riversa per le strade (non so se per via degli appartamenti minuscoli o per la cattiva qualità dei programmi tv) e sta lì ad arrostire spiedini o friggere pesce, mangiando e chiaccherando allegramente, tra rutti di gradimento e sputi sul marciapiede…


Il giorno dopo, secondo giorno a Shanghai, visitiamo due monasteri buddisti: il tempio del Budda di Giada e quello di Quien Lu, tra imponenti statue dorate e nuvole di incenso. 


Finalmente il signor Wang ci fa capire origini e fondamenta del buddismo con spiegazioni dettagliate e competenti (io ero ferma a Siddharta di Hesse…). 


Visita anche al museo di Shanghai, dove a sorpresa troviamo anche audio-guide in italiano. Se in Cina volete limitarvi ad un solo museo dedicatevi a questo: con un allestimento moderno e funzionale, permette davvero uno sguardo d’’insieme sullo splendore dell’’arte e dell’’artigianato delle dinastie imperiali. Interessante anche il piano destinato ai tessuti e costumi d’’epoca, ben fornito il bookshop.
Pranzo veloce alla cinese (dieci minuti netti) e consueta visita in una fabbrica, dove compriamo sciarpe di cachemire e preziosa pashmina. Di pomeriggio due incursioni nel mondo del tarocco: la prima non è molto positiva. Entriamo in una sudicia casa con un minuscolo bagno-cucina dove stanno persino tosando un cane. Purtroppo i vestiti della mia misura sono proprio nei pacchi accatastati sotto il cane e quindi mi astengo dall’’acquisto, sentendo già un po’ di prurito…Poi visitiamo un enorme market alloggiato nei locali di servizio di un teatro e va un po’ meglio…

Cena all’’hotel Salvo (forse il più bello del viaggio, almeno per le eleganti camere, ma purtroppo non c’è un buffet internazionale, solo cibo cinese o quasi) e in serata andiamo in un teatro per assistere a uno spettacolare e coloratissimo show acrobatico (da consigliare) con ballerini-atleti degni dei migliori circhi.

Salutiamo quindi, affascinati, la Shanghai moderna dei grattacieli che vive a stretto contatto con le casette a un piano dai tetti rossi e gli antichi templi. Città dai mille volti, ma accogliente e ricca di sfumature, tra nostalgie coloniali europee e un futuro che piomba su di te prima che te l’aspetti…
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