Nel segno del corallo: Trapani celebra il suo gioiello più prezioso
“Il corallo, anima di Trapani”, è il claim di un mese dedicato all’antica arte del corallo, celebrando un’eccellenza artigianale che da secoli caratterizza l’identità della città. Dal XV secolo, infatti, Trapani si è affermata come uno dei principali centri di lavorazione del corallo mediterraneo, con la storica Via dei Corallari che ospitava ben 25 botteghe artigiane. La corporazione dei corallari si dotò di rigidi statuti che garantirono l’eccellenza delle produzioni trapanesi, oggi ammirabili nel Museo Regionale Agostino Pepoli.
Si tratta di un’iniziativa realizzata dalla Biblioteca Fardelliana e dal Comune di Trapani, con il sostegno dell’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani, il Museo Regionale Agostino Pepoli e l’Ente Luglio Musicale Trapanese, che ha proposto un ricco calendario di eventi culturali.
Il percorso è iniziato presso la Biblioteca Fardelliana con la conferenza “Il corallo: arte e tradizione – Guardare al futuro pensando al passato”. Hanno aperto i lavori il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e l’assessore alla cultura Rosalia d’Alí. Sono intervenuti i relatori: Maria Concetta Di Natale, presidente della Fondazione Sicilia; Cristina Costanzo, ricercatrice dell’Università degli Studi di Palermo; Marilisa Spironello, ricercatrice dell’Università di Catania; Daniela Scandariato del Museo Regionale Agostino Pepoli. L’incontro è stato moderato da Rosadea Fiorenza.
Multidisciplinare l’evento nella sala grande del Complesso Monumentale San Domenico. Una serata che ha visto protagonisti preziosi gioielli creati dal Maestro Platimiro Fiorenza, “maestro corallaro” riconosciuto dall’UNESCO tra i Tesori Umani Viventi e iscritto al REIS. La passerella ha ospitato autentici capolavori che testimoniano come il corallium rubrum, specie preziosa del Mediterraneo, continui a ispirare l’arte orafa trapanese.
Il pubblico è rimasto incantato dalle performance musicali di Sara Cappello, cantastorie siciliana iscritta anche lei al REIS che, accompagnata alla chitarra da Antonio Greco, ha fatto rivivere antiche melodie della tradizione marinara.
La magia della serata ha raggiunto il suo apice con il suggestivo video mapping “Riflessi di Corallo”, che ha trasformato il chiostro in un caleidoscopio di luci e colori.
L’itinerario culturale prosegue fino all’8 gennaio con l’esposizione di presepi in corallo nelle vetrate di Palazzo Milo (via Garibaldi 70) che è la sede della Soprintendenza. Il percorso include la visita alle storiche botteghe artigiane – Rossocorallo, Coralli e Preziosi Graffeo e Damiano, e Gioielleria Fiorenza dal 1921 – e al Museo Regionale Agostino Pepoli. La manifestazione si è avvalsa del supporto di aziende e istituti scolastici del territorio.
Come accennato, il corallo rappresenta l’anima di Trapani, una tradizione millenaria che ha reso la Città celebre in tutto il mondo. Questa meravigliosa creatura marina ha alimentato leggende e miti fin dall’antichità. La leggenda dice che corallo sia nato dal sangue della Gorgone Medusa quando Perseo, dopo averla decapitata, posò la sua testa sulle alghe marine. Quel sangue trasformò le alghe in coralli, creando quella particolare tonalità rossa che nei secoli è divenuta simbolo del sangue di Cristo nell’arte sacra. Ma al di là del mito, il corallium rubrum è una specie preziosa del Mediterraneo, la cui pesca e lavorazione hanno caratterizzato l’economia e l’identità di Trapani per secoli.
Dal XV secolo, Trapani divenne uno dei principali centri di lavorazione del corallo. La Via dei Corallari ospitava ben 25 botteghe dove abili maestri trasformavano i rami grezzi in opere d’arte. Nel 1633, la corporazione si dotò di rigidi statuti che regolavano la professione, garantendo l’eccellenza delle produzioni trapanesi che ancora oggi si ammirano al Museo Regionale Agostino Pepoli. Le opere più celebri della tradizione trapanese testimoniano questa straordinaria maestria: la Montagna di Corallo del 1570, il Tempio di Santa Rosalia del 1631, la magnifica Lampada Bavera del 1633. Questi capolavori univano la preziosità del materiale all’altissima perizia tecnica degli artigiani, creando opere richieste dalle più importanti corti europee.
Le opere del Maestro Platimiro Fiorenza, tra cui la Madonna realizzata per Papa Giovanni Paolo II, continuano a testimoniare l’eccellenza di quest’arte. Le botteghe storiche di Trapani mantengono viva questa arte, formando nuove generazioni di artigiani e garantendo la trasmissione di questo patrimonio unico. Il Museo Regionale Agostino Pepoli custodisce una delle più prestigiose collezioni di arte del corallo al mondo. Ecco la locandina con altre info:
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