All’Osteria il Moro il focus gourmet su Trapani e il Grillo

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di Maria Mattina

Una esperienza assolutamente da ripetere quella organizzata domenica 20 ottobre dai fratelli Nicola ed Enzo Bandi dell’Osteria il Moro di Trapani col titolo “Grillo & Friends”. Un pranzo domenicale poco ingessato che ha permesso ai presenti di poter approfondire 5 declinazioni del vitigno a bacca bianca Grillo, vini presentati dai loro produttori della provincia di Trapani, e che erano stati scelti per un perfetto abbinamento con il menù dello chef patron Nicola Bandi.

In una atmosfera non troppo formale i clienti si sono avvicinati (letteralmente) ad ogni portata al tavolo di servizio dove ogni cantina è stata presentata dal produttore, poi il sommelier Enzo Bandi ha descritto il vino e lo chef ha raccontato il suo piatto.

Dopo una piccola amuse-bouche è la volta degli antipasti: il primo è la Ricciola ai tre pomodori abbinato al Grillo Metodo Classico VSQ 2014 della Cantina Foderà, uno spumante che effettua l’affinamento sui lieviti per almeno 60 mesi, che gli conferiscono grande finezza ed eleganza, ma che in questa occasione ha dimostrato quanto energia possa avere ancora dopo 10 anni, con un affinamento lunghissimo ed una sboccatura recente.

Il secondo antipasto, la Seppia e piselli, è stata abbinata al Grillo Igt Bianco G 2023 di Barraco Vini, un bianco elegante, vivace, con note sapide che richiamano il mare, un vino macerato per 3 giorni, fermentato spontaneamente e affinato esclusivamente in acciaio, da coltivazione assolutamente biologica.

Il primo piatto non poteva non essere il tributo per eccellenza al territorio trapanese. Cous cous da nonna a nipote, un piatto emblema del ristorante che non manca mai in carta (per fortuna!) abbinato al Grillo Doc Le Runze 2022 della cantina Feudo del Balio, la bella sorpresa di una nuovissima realtà che abbiamo avuto il privilegio di conoscere.

Una cantina urbana, anzi l’unica cantina che si può definire così in quanto si trova dentro la città di Trapani (mentre le vigne si trovano tra Paceco ed Erice).

Nasce dalla passione per il vino di due amici, ex colleghi universitari, oggi avvocati, Giuseppe Rando e Giuseppe Perniciaro, che nel 2018 fondano l’azienda Tenute Terre del Vento e acquistano circa 22 ettari di vigneto nel trapanese, tra Paceco e Fulgatore.

Cuore dell’azienda è un’antica torre di avvistamento e difesa del XVI secolo che, recuperata e restaurata, diventerà il principale punto di accoglienza. L’idea dei due soci fondatori è quella di farne simbolicamente un simbolo di difesa, a tutela del bello, della salvaguardia ambientale, della bellezza paesaggistica e agricola. La produzione è volutamente piccola e tale vuole restare (circa 30 mila bottiglie per l’annata 2022), in un territorio particolarmente vocato alla viticoltura da secoli, quello della Sicilia Occidentale, in provincia di Trapani.

L’acquisto di due piccoli lotti sull’Etna, al confine con il comune di Milo, consentirà di ampliare l’offerta con vini prodotti nel territorio più conosciuto ed apprezzato, sia in Italia che all’estero, della Sicilia, grazie anche al lavoro dell’enologo Stefano Chioccioli. L’azienda è certificata biologica ed è orientata ad una produzione di nicchia e di alta qualità.

Come secondo si è potuto gustare uno dei piatti più apprezzati dell’Osteria Il Moro, la Triglia alla trapanese in abbinamento al Grillo Doc Mozia 2023 Tasca D’Almerita, un vino che fa un affinamento in vasca d’acciaio in presenza di lieviti per cinque mesi, dal sorso lungo, sapido e fresco, con caratteristiche varietali ben definite.

Per chiudere il pranzo, il Limone caduto a terra, con il Grillo D’Oro vendemmia tardiva di Gorghi Tondi, un vino che sembra il sole dorato della Sicilia imbottigliato e messo a disposizione di chi sa apprezzare. Un vino più unico che raro, ottenuto da una vendemmia tardiva di uve surmaturate in pianta caratterizzate dalla muffa nobile detta “Botrytis Cinerea”, da un vigneto che si affaccia sul mare.

Gli abbinamenti sono stati proposti dal sommelier Enzo Bandi, ma ciascun commensale è stato libero di muoversi e di girare all’interno del ristorante, scegliendo tra i diversi abbinamenti con i vini e i piatti proposti, per un modo più divertente e gioviale di trascorrere il pranzo della domenica, in una versione decisamente friendly, alla scoperta dei sapori della provincia di Trapani. 

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