Corvo celebra i 200 anni: le iniziative per il rilancio

Il claim della nuova campagna Corvo
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Il ritorno alle origini è il punto di partenza di ogni rivoluzione, la stessa che Corvo racconta nell’anno delle sue 200 vendemmie. E passa attraverso una innovativa campagna di rilancio. Corvo è il vino sinonimo di Sicilia in tutto il mondo, ora cambia pelle con un nuovo video, un nuovo sito e una nuova comunicazione social, ridisegna le etichette più rappresentative, sviluppando la propria identità visiva senza però mai abbandonare i valori di appartenenza territoriale e di storicità che lo caratterizzano dal 1824.

Una delle nuove etichette Corvo frutto del restyling

Dall’incontro tra il passato e il presente, Corvo trova un nuovo modo di interpretare il tipico stile di vita siciliano. Le tradizioni diventano lo strumento con cui colorare la modernità, un valore aggiunto ai ricordi del passato. Per questo il vigneto di Contrada Corvo a Casteldaccia, dove tutto ha avuto inizio con Giuseppe Alliata, nel 1824, viene riportato in etichetta sulla linea dei Classici, simbolo di un gusto tradizionale ma trasversale su tutte le generazioni. A queste Corvo si rivolge con la dedizione di sempre, rendendoli protagonisti di una Sicilia che va al di là dell’immaginario collettivo.

In questo scenario si inserisce il lavoro del regista Carlo Loforti che, tra i paesi di Isnello e Castelbuono, ha girato il video Corvo che gioca con i cliché, abbraccia la voglia di riscatto. Da un lato natura e teste di moro, dall’altro Roberta, una ragazza che dopo un periodo trascorso in una grande città, decide di trasferirsi e ricominciare nel piccolo paese dei nonni dove ha ricevuto in eredità una casetta. L’inizio non è dei più semplici, la vita scorre lenta, la ragazza si sente fuori posto in un luogo dal passato che non sente più suo. Giorno dopo giorno però il buio si fa luce, tra pareti ritinteggiate, armadi spolverati, ricordi che riaffiorano tra merletti, abiti usati, storiche bottiglie di vino.

Avere un nome significa avere radici, Roberta le rivive sulla sua pelle, guarda più fiduciosa al domani aprendo le porte di casa per brindare a ciò che resta e a ciò che verrà. È con questa chiave di lettura che il regista della casa di produzione Just Maria Films celebra una Cantina che da 200 anni si fa interprete di un Sicilia del vino fedele alla tradizione ma con sguardo rivolto al futuro. Uno sguardo che nello spot appare nitidamente, grazie anche alla direzione della fotografia di Gabriele De Palo e all’interpretazione di Roberta Netto.

“Siamo partiti dall’assunto che il concetto di tradizione sia stato antropologicamente travisato – spiega Carlo Loforti – Tradizione non equivale a passato, non è qualcosa di immobile, non è un reperto da tenere dentro alla teca di un museo e da osservare (persino un po’ annoiati) senza toccare, per paura che si rompa. È uno strumento del presente, da manipolare e utilizzare quotidianamente per aiutarci ad orientare il nostro futuro. Chi meglio di un Brand come Corvo, con i suoi duecento anni di storia tutta siciliana e con un prodotto che ogni giorno finisce sulle tavole di tutto il mondo, poteva proporsi come ambassador di un nuovo rapporto con la tradizione. Con l’occasione del rebranding della marca, abbiamo quindi voluto raccontare un nuovo “momento” della Sicilia, un nuovo punto di vista. Abbiamo deciso quindi di raccontare la Sicilia di chi torna, di chi decide di allontanarsi dall’ossessione metropolitana, di chi scava nelle proprie radici per trovare il proprio nuovo stile di vita siciliano. La Sicilia di un controesodo – ovviamente minuscolo in proporzione a all’esodo di chi è costretto a lasciare questa terra – che inizia però a essere un trend a tutti gli effetti. Un trend che ci piace”.

Quella di Corvo è una storia di autenticità iniziata nel 1824, quando il Principe Giuseppe Alliata di Villafranca, guidato dalla passione, vinificherà per la prima volta nella sua dimora a Bagheria, le uve provenienti dai suoi vigneti della Valle Corvo di Casteldaccia, in provincia di Palermo, che daranno vita ai primi due vini: Corvo Bianco e Corvo Rosso. Due vini già contemporanei che rappresentano il primo esempio di quella imprenditoria vinicola siciliana che di lì a poco avrebbe varcato i confini regionali, arrivando in Italia e approdando poi nei mercati esteri.

Roberto Magnisi

“Dire Corvo è dire Sicilia. – sottolinea Roberto Magnisi, Direttore delle Cantine Corvo – I nostri vini osano e si rinnovano da 200 anni, pur restando fedeli alla propria tradizione. Sono i protagonisti delle tavole italiane, la cornice della quotidianità, la convivialità, il pranzo della domenica, l’emblema dello stare insieme. La nostra terra è una brand formidabile, siamo onorati di farne parte”.

Una rivoluzione quella di Corvo che vuole essere dunque un omaggio alla terra di Sicilia, alla sua voglia di cambiare senza però perdere la propria identità più profonda. Corvo ritrova le sue radici e le porta nel presente, rinnovandole e rivivendole in chiave contemporanea.

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