Allo Steri la mostra “Biondo-Campagnolo. Dialogo d’Arte”

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Il 7 settembre 2024, nei locali della Sala delle Verifiche, nel complesso di Palazzo Steri a Palermo, alle ore 17: 00 si inaugura la mostra “Biondo – Campagnolo. Dialogo d’Arte”, che rimarrà aperta, con ingresso gratuito, sino al 7 ottobre 2024.
L’esposizione, a cura di Roberta Civiletto, con il patrocinio gratuito dell’Università di Palermo e del Sistema Museale di Ateneo, è dedicata agli artisti Salvo Biondo e Paolo Campagnolo e ha l’intento di ripercorrere e indagare la ricerca estetica dei due maestri, attivi da trent’anni in Italia e all’estero. Una produzione variegata ed eclettica la loro, comprendente scenografie, progetti di Interior Design, installazioni e dipinti, che li ha resi originali interpreti della scena artistica contemporanea, con presenze importanti presso spazi espositivi privati e pubblici.

La recente scomparsa dell’artista palermitano Salvo Biondo (2018), ha interrotto forzatamente il sodalizio artistico, decretando la fine del duo ma l’eredità del linguaggio stilistico coniato sino ad allora continua nell’attuale ricerca di Campagnolo, sebbene aperta a nuove perlustrazioni. La corposa testimonianza della produzione svolta insieme nel corso del lungo e proficuo periodo di attività è ora parzialmente proposta al pubblico in occasione di questa mostra, consentendo di tracciare una lettura unitaria del loro interessante percorso estetico e poetico. Il progetto espositivo vede, infatti, la selezione delle più significative opere, esemplificative delle varie fasi di perlustrazioni tematiche, cromatiche e materiche, con particolare attenzione alle opere pittoriche realizzate negli ultimi anni.

Dall’interior design alla pittura in site specific, dove la creazione artistica si è sempre coniugata con la storia della location in cui gli autori hanno operato, la loro sperimentazione estetica si è mossa verso una nuova sfida: la decontestualizzazione del Dècor e la sua evoluzione ad opera autonoma, approdando a quel filone che è l’Expanded Painting in cui l’immaginario pittorico privilegia e implica l’uso dello spazio tridimensionale. L’indagine dei due artisti si trova a cavallo tra la riflessione sull’eredità dell’arte italiana e la cultura visiva Pop, sviluppando tre temi prevalenti: il mito, la tradizione decorativa, la stratificazione pittorica.

Il medium privilegiato dal duo per veicolare il loro messaggio estetico è l’arazzo, in una originalissima versione realizzativa che vede l’impiego di più tecniche artistiche. Altro aspetto fondante della ricerca degli artisti, è proprio il recupero dell’estetica del “fatto a mano”, della conoscenza dell’artista-artigiano, della sua capacità tecnica che attribuisce un nuovo valore all’opera d’arte e una preziosità che il minimalismo degli anni precedenti aveva, talvolta, impoverito o relegato in secondo piano.

Nella foto in alto particolare dell’opera “Lux Aurea 2808”. Qui sotto la locandina

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1 Comment

  1. Annamaria bartolone 31 Agosto 2024 at 5:48

    Evento importante per la cultura. Grazie

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