Guida a Bordeaux, capitale del vino e del fascino francese
di Maria Mattina
Bordeaux è al centro di un’area vinicola che non ha pari nel mondo e nella stessa Francia. Andando nelle varie direzioni, a meno di un’ora di auto dalla città si trovano zone conosciute (e invidiate) a livello internazionale da secoli: Medoc, Saint Emilion, Pomerol, Sauternes. Si incontrano chateaux dall’enorme fascino storico e culturale che accolgono i visitatori per degustazioni imperdibili. Ma anche la città merita tantissimo e ha avuto uno sviluppo turistico notevole. Ecco una guida per gustarne il fascino. Poi approfondiremo anche le zone vinicole in altri articoli per gli appassionati.
Fino a 15-20 anni fa Bordeaux era una città ricca per gli storici commerci di vino ma asfissiata dal traffico. La piazza della Borsa, il cuore del centro storico, era un enorme parcheggio. Il lungofiume era disseminato da baracche e nel degrado, un luogo poco frequentabile la sera. Poi le scelte “green” delle amministrazioni hanno portato a una inversione di tendenza. Oggi il centro storico è una grande isola pedonale, davvero piacevole da girare, tra negozi, wine bar, localini e molti pregevoli monumenti, non a caso 347 edifici sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità Unesco. Il lungofiume è stato risanato ed è un sicuro luogo di attracco per le navi del crocierismo fluviale, le baracche abbattute. Aiuole e fiori decorano la passeggiata lungo la Garonna.
Saint Pierre
Il quartiere centrale si chiama Saint Pierre ed è il concentrato della storia della città in poche centinaia di metri. La prima sua attrazione è appunto la Place de la Bourse, una delle immagini più ricorrenti di Bordeaux: c’è in tutte le cartoline in cui si vedono insieme la Piazza e il Miroir d’eau, lo specchio d’acqua artificiale che si estende su una lastra di granito. L’abbiamo infatti scelta come foto iniziale di questo articolo. Collocandosi con le spalle al fiume si possono infatti scattare foto come questa con lo specchio d’acqua che riflette i grandi palazzi della piazza come il Musée National des Douanes o la Camera di Commercio.
Al centro della Piazza c’è la splendida Fontana delle Tre Grazie. Una location da vedere quindi di giorno e di notte e che ha un’atmosfera tutta particolare.
Il quartiere ospita anche la Porte Cailhau, una delle ultime vestigia dei bastioni della città. La porta faceva infatti parte delle mura della città già nel XV secolo. La Porte Cailhau con le sue piccole torrette si apre sulla Garonna e sul ponte più antico di Bordeaux: il Pont de Pierre. Un altro dei simboli di Bordeaux, insieme alla Porta Cailhau, è certamente la porta della Grosse-Cloche. La Grande Campana, costruita nel XV secolo, sui resti della porta di Sant’Eligio, suonava per annunciare alla città catastrofi e lieti eventi e benché oggi la porta abbia perso la sua vocazione difensiva, la campana oggi continua a suonare per le occasioni speciali.
Non potete perdervi una passeggiata nella via dello shopping, Rue Sainte Catherine, una delle vie pedonali principali.
Saint Michel
A sud del quartiere Saint Pierre, risalendo la Garonna, si trova il quartiere Saint Michel. Qui trovate la basilica di Saint Michel, un magnifico insieme architettonico, con il suo imponente campanile. La torre campanaria, staccata dal corpo della chiesa, è uno dei campanili più alti di Francia, grazie ai suoi oltre 114 metri (in restauro). Sotto c’è anche una cripta. La chiesa in stile gotico risalente al sedicesimo secolo, merita senz’altro una visita prima di gettarsi nel vivace centro storico. Questa basilica è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e si trova lungo la Via Turonensis, uno dei quattro percorsi francesi del Cammino per Santiago de Compostela.
Pey-Berland
Il quartiere di Pey-Berland si trova a ovest di quello di Saint Pierre. Qui ci sono altri monumenti elencati come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, a partire dalla famosa Cattedrale di Saint-André e la torre Pey Berland che è il suo campanile separato. Sia la torre che la facciata nord della cattedrale sono in stile gotico, gli altri
lati della cattedrale hanno stili diversi.
Segnalo anche il Palais Rohan che, oltre a essere sede dell’Hotel de Ville (Municipio) custodisce in un’ala della costruzione il Musée des Beaux-Arts di Bordeaux; metti che dovesse piovere potete ammirare opere di Tiziano, Rubens, Delacroix, Van Dyck, Picasso, Kokoschka, Renoir.
I cannelés
Se volete fare una pausa, ci sono tantissimi locali, wine bar, panifici. Non perdetevi però il dolce tipico di Bordeaux: i cannelés. Sono piccoli dolcetti dall’impasto profumato di vaniglia e rum e dalla consistenza unica: croccanti all’esterno e morbidi all’interno! Il loro nome probabilmente deriva da un pane fatto con farina e tuorli d’uovo, detto canaule, che si produceva sin dal 1600 da artigiani panificatori riconosciuti, i canauliers. Altri riportano che il nome cannelés derivi invece dal piccolo stampo in rame che si utilizza per farli. Tutti però sono d’accordo nell’affermare che questi pasticcini sono nati dalla necessità di riutilizzare i rossi d’uovo che venivano scartati durante la tecnica enologica del collaggio, cioè la chiarificazione dei vini bordolesi, attraverso l’abume montato a neve. Gli aromi utilizzati nell’impasto, la bacca di vaniglia e il rum, sono i prodotti che le navi scaricavano al porto di Bordeaux per poi essere commercializzati nel resto della Francia. Squisito!
Il Museo del Vino
Ci sarebbe tantissimo altro, ma almeno una citazione merita il Museo del Vino di Bordeaux. E’ un po’ fuori dal centro, sul fiume, raggiungibile con 10 minuti di taxi. Intanto ha la forma architettonica di un gigantesco decanter come si vede da questa foto scattata dal fiume. All’interno tutte le curiosità della storia vinicola di questa zona unica al mondo con video e foto. E angolini interattivi come quello in cui si possono “odorare” i profumi dei vini…Merita una visita. Ma le attrazioni non sono finite: meritano le storiche zone vinicole intorno alla città. Se cliccate qui ecco una guida alle cantine più famose del mondo.
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