Perpetuo Wine Fest: successo e tante idee innovative per la seconda edizione
Correva l’anno 1773 – esattamente 250 anni fa – quando il commerciante di Liverpool John Woodhouse approdò nel porto di Marsala. Il vino che trovò e lo affascinò tanto era il Perpetuo, diffuso tradizionalmente in moltissime famiglie marsalesi. Tanto che si tramandava la botte di padre in figlio. Un vino frutto di un sistema di invecchiamento particolare, con il rabbocco annuale con vino nuovo della parte che si era consumata o era evaporata. Per esigenze di trasporto verso la patria Woodhouse – e sulla sua scia tanti altri inglesi – aggiunse acquavite al Perpetuo e creò il Marsala. E’ l’inizio di una storia di successo.
Ma che fine fece il Perpetuo? Alcune famiglie (pochissime) ancora tramandano la botte, alcune cantine (pure pochissime) lo producono. Un appassionato come l’enologo Giacomo Ansaldi ha raccolto nel caveau della sua cantina al Baglio Donna Franca 29 botti con il meglio del Perpetuo che circolava fino a pochi anni fa nel territorio di Marsala. E dal terrazzo del Baglio si può ammirare ancora la villa di Woodhouse (purtroppo oggi chiusa e pressochè abbandonata). Insomma, intorno al Perpetuo c’è un grande fermento di idee e c’è la voglia di recuperare un pezzo di storia marsalese. E’ stato questo infatti il fil rouge della seconda edizione del Perpetuo Wine Fest che ha visto tre Masterclass andate sold out, un banco d’assaggi con oltre 20 aziende della Sicilia Occidentale oltre alla partecipazione del banco dedicato ai vini del consorzio Marsala DOC, tanti ospiti d’eccezione tra cui Oscar Farinetti e una partecipata e interessata presenza di pubblico. Grande successo anche per la Masterclass sui vini Perpetuo presentata da AIS Trapani successivamente a Taormina Gourmet. Con questi risultati si è conclusa positivamente la seconda edizione della kermesse ideata da AIS Trapani e dedicata ai vini a carattere ossidativo andata in scena lo scorso 25 e 26 ottobre 2023 a Misiliscemi (Trapani) e il 30 Ottobre appunto a Taormina Gourmet, evento quest’ultimo ideato da Cronache di Gusto.
Le Masterclass hanno letteralmente emozionato il pubblico; la prima sulla genesi e sull’evoluzione di un vino icona, il Vecchio Samperi Perpetuo di Marco De Bartoli; la seconda sui vini Perpetuo e sulle diverse espressioni di questo vino, che fondamentalmente non avendo finora regole segue quelle che si impongono i produttori, pur avendo tutti un forte legame che li lega al territorio e che rende tutto ancora più interessante; la terza Masterclass è stata dedicata al Marsala, vino a carattere ossidativo per eccellenza, che quest’anno compie come accennato 250 anni.
La cena di gala, anche questa andata sold out, ha messo al centro le eccellenze ittiche e agroalimentari del territorio abbinate ai vini Perpetuo e ai Marsala con dei food pairing che hanno stupito i commensali.
Cuore dell’evento sono stati i banchi d’assaggio, dove tanti produttori del trapanese e non solo si sono confrontati con il pubblico presente, composto da operatori di settore, giornalisti, sommelier e winelovers.
Grande partecipazione di pubblico per il convegno svolto sul tema “i vini di Marsala e del West Sicily: quale futuro?”. Ospite d’eccezione Oscar Farinetti, imprenditore vitivinicolo, ideatore di Eataly e autore del libro “10 mosse per affrontare il futuro” edito da Solferino, presentato durante il convegno. Insieme al noto imprenditore hanno affrontato il tema Franco Rodriquez, Sommelier AIS e responsabile AIS per la divulgazione storica, culturale e vitivinicola dell’enologia siciliana; Fabrizio Carrera, Direttore del giornale enogastronomico Cronache di Gusto; il già citato Giacomo Ansaldi, enologo, produttore e ricercatore vitivinicolo; Benedetto Renda, Presidente del Consorzio di tutela dei Vini Marsala DOC. A moderare il convegno il Sommelier AIS Ignazio Perez.
Le potenzialità del territorio trapanese sono immense, le cultivar storicamente presenti hanno caratteristiche uniche solo qui, si pensi al Grillo, e la storia di questa zona vitivinicola ci dice che i vini a carattere ossidativo hanno un’identità che altrove manca. Se vogliamo portare questi vini nel futuro dobbiamo essere capaci di fare scelte nuove. Immaginare un grande vino bianco da evoluzione, magari fatto da Grillo, non fortificato, con un lieve carattere ossidativo significherebbe dare una svolta al territorio. Un vino fortemente identitario, che appartenga ai vignaioli e ai produttori del trapanese e che dia una spinta a tutti gli altri vini oggi prodotti, che siano essi Perpetuo, Marsala o altro. Si scelga pure come farlo, con quali regole e in quale casa, ma si faccia e lo si faccia presto, perché questa potrebbe essere la chiave di volta, e di svolta, di tutto il territorio. Questo in sintesi ciò che è emerso dall’appassionato dibattito.
Dopo il convegno, la serata del 26 ottobre si è conclusa con la Cocktail Experience dove i vini Marsala e Perpetuo della cantina Intorcia Heritage e il nuovo gin siciliano Sicula Gin sono stati protagonisti di questo momento, il tutto accompagnato da uno spettacolo di musica dal vivo.
Altro momento importante che ha concluso questa seconda edizione del Perpetuo Wine Fest è stata la Masterclass dedicata ai vini Perpetuo condotta da AIS Trapani a Taormina Gourmet, importante evento organizzato da anni da Cronache di Gusto. La Masterclass ha messo a confronto i vini Perpetuo della Sicilia Occidentale con altri vini Perpetuo di altre parti d’Italia. Un confronto interessante che ha fatto emergere la forte differenza territoriale tra i vini siciliani e gli altri, evidenziando ancora di più la forte caratteristica identitaria dei vini a carattere ossidativo del trapanese.
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