Firriato: un progetto innovativo sull’Etna

La presentazione a Milano del progetto Firriato
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Comunicare il mondo del vino in maniera innovativa seguendo i cambiamenti di un settore in costante evoluzione. Intercettare nuovi bisogni e nuovi scenari evolutivi che possono generare nuovo valore competitivo per le aziende del vino di qualità, soprattutto su alcuni territori e centrati su alcuni fattori strategici del Made in Italy. Se ne è parlato a Milano, lo scorso 10 ottobre, a Palazzo Bovara, in occasione di un incontro stampa in cui l’azienda siciliana ha presentato il suo progetto di innovazione sull’Etna, integrando più iniziative che convergono a definire una vera e propria leadership produttiva sul grande vulcano e a 360 gradi, includendo, oltre alla viticoltura e all’enologia, anche l’hospitality, la ristorazione e l’enoturismo. Grande interesse si è potuto registrare per i temi proposti con: “The Etna Wine Hacking: Innovation & Revolution”, con cui Firriato ha inteso evidenziare, nella prestigiosa location di Palazzo Bovara, l’unicità del percorso compiuto per definire un dispositivo tecnologico in grado di assicurare totale tracciabilità del prodotto, tutelarne l’identità e seguirne, integralmente, tutti i passaggi di mercato, sino al possessore finale della prestigiosa bottiglia di Signum Aetnae pre-phylloxera 2015.

Firriato ha voluto conferire al suo vino di punta una dimensione nuova, dotando ogni singola bottiglia di un sigillo di autenticità e innovazione che rappresenta quasi un unicum nel panorama vitivinicolo italiano, europeo e forse mondiale. L’innovazione tecnologica proposta da Firriato riguarda principalmente l’anticontraffazione e l’iscrizione in blockchain dell’intera storia della bottiglia.

Ogni esemplare di Signum Aetnae 2015, ha all’interno della sua retroetichetta tre diversi codici che la rendono unica al mondo. Il primo codice indica la tiratura limitata e il numero della bottiglia posseduta, perché, come si diceva, si tratta di una produzione molto esigua in grado di esprimere pochi esemplari (2.436 bottiglie prodotte); il secondo codice certifica l’autenticità della specifica bottiglia di Signum Aetnae inserendo il codice sul sito dedicato, si è certi di essere in possesso di una bottiglia autentica e legalmente posseduta. Il terzo codice, celato sotto una vernice scratch, è generato in modalità random e consente al possessore di registrare la bottiglia e di divenirne il proprietario ufficiale. Inoltre con la registrazione sul sito https://signumetna.it/ si entra a far parte dell’esclusivo “Signum Club” che garantisce al possessore una serie di privilegi esclusivi.

Queste innovazioni, unitamente a un altro particolare e complesso sistema di anticontraffazione, aiutano a garantire al cliente di essere di fronte a una bottiglia autentica di Signum Aetnae: un aspetto molto importante da un lato per la tutela ‘Made in Italy’ e dall’altro come sigillo di garanzia per i collezionisti più esigenti. Parliamo di collezionismo perché l’innovazione di Firriato non si ferma qui: per ogni bottiglia di Signum Aetnae esiste la possibilità di acquistare il suo NFT, definito S-NFT (Signum NFT) e di accedere a una serie di servizi ad alto valore aggiunto, indispensabili per ogni vero collezionista di opere d’arte del vino.

Anche in questo caso il possessore avrà diritto alla scrittura in blockchain dell’intera tracciabilità e della storia del vino, a partire dalla vendemmia fino alle future vendite, compresi i trasferimenti di proprietà; con il possesso della bottiglia da collezione si entrerà in possesso anche di un artwork a tema Etna, realizzata da Firriato con un soggetto diverso per ogni annata. Ed ancora, potrà richiedere, in ogni momento, una perizia professionale che certifichi l’exepertise del vino e la ricolmatura/ritappatura trascorsi 15 anni dall’imbottigliamento.

La creazione del NFT sul possesso del Signum costituisce l’elemento più interessante di valorizzazione. È, infatti, abbinato a dei servizi esclusivi, costituendo, probabilmente, la prima esperienza di questo tipo nel campo vitivinicolo italiano che Firriato ha voluto a sostegno del suo storico impegno ambientale: i proventi ricevuti dalla vendita di S-NFT verranno interamente devoluti ad enti impegnati al raggiungimento dei nuovi obiettivi di riduzione della CO2, in linea con la forte convinzione della famiglia Di Gaetano di tutelare il pianeta attraverso azioni concrete.

Il Dr. Lombardo di Monte Iato ha, poi, esplorato gli aspetti inerenti i sistemi di validazione e anticontraffazione, NFT & Blockchain, approfonditi poi dall’intervento del Dr. Francesco Maria De Collibus – Ricercatore presso l’Università di Zurigo – con particolare attenzione al ruolo dei “token”.

“Il Signum Aetnae 2015 – spiega Federico Lombardo di Monte Iato, COO di Firriato – apre quindi le porte ad una nuova visione del vino digitale, pronto a fare da pioniere in un mondo nuovo ma che, siamo convinti, diventerà la normalità entro pochi anni: noi abbiamo voluto che fosse Il Signum Aetnae ad inaugurare il nuovo corso, perché sintetizza all’interno di un calice tutta l’essenza di Firriato, ovvero la tradizione, l’innovazione, l’unicità, la qualità, in tutte le sue espressioni”.

Il Vigneto prefillossera di Cavanera Etnea e il Signum Aetnae.

Dal primo progetto nasce l’omonimo vino, il Signum Aetnae, un rosso da uve di Nerello Mascalese (varietà a bacca nera, principe dell’Etna) – proveniente da un vigneto pre fillossera di circa due ettari con piante di oltre 150 anni d’età – vinificate in blend in Contrada Verzella (Versante Nord) insieme ad altre varietà reliquia del territorio vulcanico. Fiore all’occhiello della produzione etnea di Firriato, è tra le massime espressioni dell’unicità della viticoltura europea, tanto che su ogni bottiglia è stato registrato, nonché certificato, uno specifico sistema di tracciabilità che è possibile considerare un unicum nel panorama attuale del mondo vitivinicolo.

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