La sostenibilità a 360° al Simposio Internazionale “Interazioni Sostenibili”

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Cosa si intende per sostenibilità? La storia di un concetto formulato per la prima volta nel 1972 e ufficializzato dal rapporto Brutdland nel 1982 afferma: “Assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Ed è questo la mission di SOStain, un programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia. L’occasione per approfondire l’argomento è stata data durante la due giorni di approfondimento a cura del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia del re dei vitigni siciliani, il Nero d’Avola.

Dalla liquirizia al tabacco fino al peperoncino, sentori di spezie e ciliegie, colore rubino più o meno intenso, brillante, vivace, con riflessi violacei o granati: considerato il vitigno a bacca rossa più importante della Sicilia, con più di 43 milioni di bottiglie nel 2022, il Nero D’Avola DOC Sicilia si conferma uno dei vitigni più rappresentativi dell’isola.

Vitigno dal carattere impetuoso e attraente, ma che al contempo si lascia addomesticare: plastico nelle sue manifestazioni, si rinnova a seconda delle esigenze del consumatore, stando al passo ad ogni tempo.

Dal bacino embrionale della Sicilia sud-orientale, il Nero d’Avola si è gradualmente diffuso in lungo e in largo in tutta la Sicilia, oggi è presente in modo esteso in tutte le provincie siciliane ed è la cultivar più rappresentativa di Agrigento, Caltanissetta e Trapani,

“Il Nero D’Avola è un prodotto che esprime in modo universalmente apprezzato caratteristiche territoriali e culturali proprie dell’isola – sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia – e sta senza dubbio fornendo un contributo prezioso nel far conoscere sempre di più la Sicilia nel mondo con le sue eccellenze”.

Per parlare di “Interazioni Sostenibili” esperti di sostenibilità applicata in diversi ambiti disciplinari e produttivi si sono alternati nel corso della seconda edizione del Simposio Internazionale all’Hotel Torre del Barone di Sciacca (AG) , promosso dalla Fondazione SOStain Sicilia.

Il Simposio sulla Sostenibilità è inteso come un momento di aggregazione e di confronto tra relatori provenienti dall’Italia e dall’estero che possono offrire il loro sapiente contributo su un tema, quello della sostenibilità, che per sua natura va affrontato in ottica multidisciplinare”, afferma Alberto Tasca, Presidente della Fondazione SOStain Sicilia. “Abbiamo l’opportunità di confrontarci con esperti e scienziati su tematiche che non sono necessariamente collegate ad aspetti produttivi e commerciali del nostro lavoro, ma fondamentali per generare nuovi progetti di ricerca e di innovazione. L’obiettivo è alzare sempre più l’asticella in termini di difesa e custodia del patrimonio naturale, economico e sociale della nostra Regione. Un modo di fare rete promuovendo un sistema di pensiero, ma anche un metodo di lavoro che abbia al centro il Bene Comune e le sinergie tra diversi portatori di interesse”.

Se da un lato, questo appuntamento, ormai ricorrente, è occasione concreta di confronto, dall’altro punta a mettere in luce come la Sicilia sia diventata territorio di buone pratiche applicate a un numero sempre maggiore di cantine che attuano il protocollo SOStain, pensato per una viticoltura green, socialmente equa ed economicamente efficace. SOStain è, infatti, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia, prima regione in Italia per area agricola dedicata alla produzione biologica, custodito dalla Fondazione SOStain Sicilia e promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia.

Sono sempre di più le cantine siciliane che hanno volontariamente scelto di misurare, attraverso il protocollo SOStain, il proprio impatto sull’ecosistema per ridurre l’impronta sul Pianeta attraverso buone pratiche in vigna, in cantina e in tutta l’organizzazione. Attualmente, sono 40 le aziende associate a SOStain, di cui 24 già certificate, per un totale di 5.703 ettari vitati certificati e 21.342.093 bottiglie anch’esse certificate.

A dare il via ai lavori del Simposio, moderato dall’attrice Anna Favella, fortemente impegnata su questi temi, è stato Alberto Tasca, presidente della Fondazione SOStain Sicilia, che, dopo i saluti, ha fornito un bilancio dell’ultimo anno, tra nuovi soci e nuovi progetti. Il primo intervento “La misurazione della sostenibilità nel vino: risultati Fondazione SOStain Sicilia” di Lucrezia Lamastra, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione SOStain e professoressa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha fatto conoscere i traguardi raggiunti nell’ultimo anno.

Alberto Tasca, tenute Regaleali. Sicilia

Il secondo panel, “Sezione Natura”, è stato aperto da Francesco Picciotto, dirigente del Servizio 3 “Aree naturali protette” della Regione Siciliana, con un intervento dal titolo: “L’educazione alla terra e l’interpretazione ambientale come metodo di riconnessione con l’ambiente naturale all’interno del sistema regionale delle aree naturali protette”; Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi Fondazione WWF Italia, ha lanciato “La sfida del “30×30”: può la Sicilia essere protagonista della nuova strategia di tutela della biodiversità?”; Gianluca Sarà, docente e coordinatore laboratorio di Ecologia dell’Università di Palermo, ha fatto riflettere su “La biodiversità come chiave di volta per un mondo che cambia”; Paolo Fontana, entomologo Fondazione Mach di Trento, ha illustrato il tema  “Le api come indicatori di qualità ambientale”; Attilio Carapezza, entomologo e Presidente Società Siciliana Scienze Naturali, ha posto la questione de “Il declino degli insetti e il silenzio delle campagne”; Marco Pistocchini, Dottore forestale Ente parco regionale “Campo dei fiori” Regione Lombardia, ha parlato di “Vita dei boschi: come difendersi da acqua e fuoco. Il caso virtuoso di Campo dei Fiori”. In chiusura “Transizione energetica: utopia o progetto concreto?” a cura di Maurizio Cellura, Direttore Centro di sostenibilità e transizione ecologica dell’Università Di Palermo.

Ad avviare la sezione “Economia e Società” Gianfranco Marrone, Docente di Semiotica all’Università di Palermo e Direttore del Centro Internazionale Scienze Semiotiche “Umberto Eco” di Urbino, ha letto “Oltre natura e cultura: terrestri”. Il direttore responsabile di Wine Meridian, Fabio Piccoli, ha fatto un confronto partendo “Dalla sostenibilità certificata” per arrivare “a quella dimostrata”, mentre la giornalista di Slow Wine USA Deborah Parker Wong è stata chiamata ad “Approfondimenti per un futuro sostenibile: opinioni, tendenze e il potenziale del mercato USA per il vino”.

L’ultimo panel ha visto alternarsi i partner di SOStain: da Fondazione Allianz “Umanamente” che ha raccontato il Progetto EduSostain attraverso il tema “La filantropia genera sostenibilità”, a Unicredit con un focus su “La Finanza Sostenibile a sostegno dell’innovazione sostenibile”, passando per Amorim Cork con un intervento intitolato “Il benessere aziendale come motore di successo”. Infine, O-I con la presentazione del progetto “Bottiglia 100% Sicilia” come “Processo virtuoso di circolarità e riduzione dell’impatto”.

FONDAZIONE SOSTAIN:

SOStain è il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia. Sono 40 le aziende associate a SOStain, di cui 24 già certificate, per un totale di 5.703 ettari vitati certificati e 21.342.093 bottiglie anch’esse certificate, che condividono la volontà di sperimentare, nel corso del loro processo produttivo, buone pratiche finalizzate alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità e delle comunità in cui operano. Altre aziende stanno formalizzando la loro adesione per rafforzare ulteriormente l’impegno della Fondazione a lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni. Un modello, quello creato da SOStain, che su questi temi contribuisce a fare della Sicilia un’isola felice. Una regione che è già la prima in Italia per superficie biologica (ovvero il 30% del totale nazionale), nonché la prima in Italia per viticoltura sostenibile, ossia assoggettata al disciplinare bio e/o di produzione integrata, con oltre 42mila ettari.

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