Alla Gam la mostra su Frida Kahlo, una vita per immagini
Inaugurata dall’Assessore alla Cultura Giampiero Cannella, nelle sale della Galleria d’Arte Moderna di Palermo, la mostra Frida Kahlo. Una vita per immagini aperta al pubblico da sabato 21 ottobre sino al 28 novembre. La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, è organizzata da Civita Sicilia con la collaborazione di Rjma Progetti culturali e Diffusione Italia International.
“Mi fa molto piacere che sia questa importante mostra a segnare l’esordio del mio incarico come Dirigente Ufficio Musei e Spazi Espositivi del Comune di Palermo e Direttrice della Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo – afferma Maria Francesca Martinez Tagliavia – La riflessione al contempo estetica e politica di Frida Kahlo anticipa le successive evoluzioni delle teorie cinematografiche e della storia dell’arte femministe, quali si sarebbero sviluppate a partire dagli anni Settanta del Novecento, tra Gran Bretagna e Stati Uniti, con Gloria Orenstein, Laura Mulvey o Griselda Pollock. La figura di Frida Kahlo cristallizza valori universalmente riconosciuti, sempre attuali, al di là della storia e delle ideologie, quale il valore dell’identità connessa alla terra, nella sua dimensione spirituale e corporale”.
L’esposizione ripercorre la vicenda biografica di Frida grazie alla straordinaria opportunità di compiere il viaggio con l’obiettivo di grandi fotografi, con alcuni dei quali Frida ha avuto anche una relazione sentimentale. Il rapporto con la fotografia è comunque centrale nella sua vita, nato già nell’infanzia, a fianco del padre, un affermato fotografo professionista. Con questa mostra, gli aspetti più crudi delle sue sofferenze ci sono in qualche modo risparmiati a favore di immagini che la ritraggono come lei probabilmente voleva essere: una donna elegante, emancipata, circondata da affetti e da persone gioiose.
Di sangue misto, tedesco e messicano, Frida cresce nel mito di un Messico rivoluzionario, introiettando tutti i caratteri di una personalità̀ libera e indomita, che trova nella pittura un linguaggio appassionato, viscerale, dai forti contenuti impietosamente autobiografici, con cui si racconta senza ipocrisie. Tutta la sua opera è una forma di autoanalisi, alla ricerca di una propria identità̀ e di una ragione di vita. Nei suoi numerosi autoritratti non teme di mettere a nudo le proprie debolezze e le proprie inquietudini. Accanto a Frida è spesso ritratto Diego Rivera, il pittore e muralista con cui ha condiviso un rapporto intenso e turbolento, che ha attraversato gran parte della sua vita. Ma vi appaiono anche altri personaggi come Leon Trotsky e André Breton.
“Frida Kahlo è ormai una sorta di leggenda che ha travalicato la storia dell’arte per entrare nel mito – afferma Vincenzo Sanfo, curatore della mostra – un mito che si alimenta di un’aura misteriosa e terrifica nelle sue vicende umana, che sono, in fondo, la parte più importante di un percorso che attraversa è vero anche l’arte, ma che non ne costituisce l’aspetto principale. Quello che interessa maggiormente sono le sue esperienze di vita, i suoi amori, le sue passioni, la sua fierezza di donna indomita, che combatte in egual misura le sue malattie, le sue infermità i suoi amori. Una donna che lotta per affermare la sua identità e la sua autonomia, sia umana che intellettuale. E se lei nei dipinti racconta le fasi più crude della sua vicenda terrena, è però nelle numerose fotografie che il suo volto ci parla, ci attrae, raccontandoci dei suoi umori, delle sue passioni, della sua eleganza e della sua visione della vita”.
Attraverso un centinaio di scatti, per la maggior parte originali, la mostra ricostruisce le vicende della vita controcorrente della grande artista messicana, alla ricerca delle motivazioni che l’hanno trasformata in un’icona femminile e pop a livello internazionale. Le foto sono state realizzate dal padre Guillermo durante l’infanzia e la giovinezza della figlia e poi da alcuni dei più̀ grandi fotografi della sua epoca: Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray e altri ancora. In questo straordinario “album fotografico” si rincorrono le vicende spesso dolorose ma sempre appassionate di una vita, oltre agli amori, alle amicizie e alle avventure di Frida. Arricchisce l’esposizione un gruppo di piccole fotografie molto intime di Frida, scattate dal gallerista Julien Levy.
Nel percorso espositivo, accompagnato da un’audioguida inclusa nel prezzo del biglietto, si può ammirare Friduche, una scultura luminosa di Marco Lodola in omaggio a Frida Kahlo.
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