Le foto di Francesco Domilici a Villa Igiea
“Ho visto nel dettaglio architettonico usurato dal tempo e dall’incuria incorniciato da foglie di ficus il complementare del quadro di Renè Magritte, L’Impero della Luce. Questa prospettiva mi è sembrata ben rappresentare la nostra epoca pandemica e allo stesso tempo ho visto oltre quella porta un futuro di luci e ombre.”
Queste le parole del fotografo Francesco Domilici, classe 1979, che fino al 19 dicembre espone 9 delle sue opere all’interno della magnifica cornice di Villa Igiea a Palermo, una occasione unica per conoscere la sua arte e vedere da vicino uno dei gioielli liberty più importanti. L’ingresso è libero e potrebbe essere una buona occasione per prendere un aperitivo o fare una cena nella magnifica cornice della villa appena restaurata e aperta dalla colazione al dopocena non solo agli ospiti residenziali, ma a tutti coloro che vogliono provare una esperienza unica all’interno di questo luogo immerso nel verde e ricchissimo di storia, arte e cultura.
Francesco Domilici, 42 anni, laureatosi nel 2005, intraprende la professione di fotografo realizzando documentari e reportages che lo spingono a maturare la sua vocazione artistica. Presente su varie testate giornalistiche nazionali ed internazionali, di recente ha visto pubblicate alcune sue opere su Vogue Italia, considerata una fra le più importanti del mondo. Partecipa a varie esposizioni collettive tra cui Palazzo Velli a Roma con la fotografia “Fimmina” ed esporrà a breve nel museo di arte contemporanea di Ferrara. Negli ultimi anni collabora con diversi artisti Italiani tra cui Arrigo Musti già presente alla Biennale di Venezia realizzando installazioni fotografiche con interventi pittorici.
Domilici è stato selezionato alla Royal Academy of Arts di Londra con l’opera “Impero delle ombre”.
“Ho sempre prediletto scorci e particolari minimi perché in essi ho visto l’unico linguaggio universale possibile – dice Francesco- . È grande fonte di ispirazione il lavoro del Siciliano Ferdinando Scianna e l’Italiano Franco Fontana. Mi nutro molto inoltre dei lavori realizzati dagli artisti contemporanei e del loro coraggio nell’affrontare tematiche sia scottanti che quotidiane”.
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