Sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021 tornano le Giornate FAI d’autunno a Palermo
Sabato 16 e domenica 17 ottobre tornano le Giornate FAI d’Autunno, evento nazionale del Fondo Ambiente Italiano giunto alla sua decima edizione che si svolgerà in contemporanea in 300 città. In occasione di questa grande festa, la Delegazione FAI Palermo guidata da Sabrina Milone, con i suoi volontari e in particolare con i giovani, hanno elaborato un originale e ricco programma di aperture straordinarie.
La chicca di quest’edizione palermitana è sicuramente la visita al cantiere di Palazzo Ex Ministeri in Corso Vittorio Emanuele, tra l’ex ospedale San Giacomo e la Facoltà Teologica, con le tre corti interne, la monumentale scala ottocentesca dell’architetto Carlo Giachery e il piano nobile con i suoi saloni finemente affrescati. Tra le aperture straordinarie la Soprintendenza del Mare, aperta per la prima volta alle visite al pubblico e lo Stadio Renzo Barbera della Favorita per un percorso alla scoperta della storia centenaria della squadra di calcio del Palermo. Durante il percorso guidato i visitatori attraverseranno alcuni dei settori più importanti come la tribuna vip e la sala stampa. E ancora, la splendida Villa Niscemi appartenuta alla potente famiglia aristocratica dei Valguarnera. Si ripercorrerà l’evoluzione della dimora, da semplice torre di avvistamento a baglio agricolo per poi diventare nel ‘700 residenza di villeggiatura. Fuori città, invece, due percorsi naturalistici a Carini e a Isnello.
Un occhio di riguardo – come sempre – per gli iscritti FAI con due appuntamenti esclusivi a loro riservati: l’incontro con la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, per parlare dell’imminente e attesissima inaugurazione della mostra dedicata al marito Sebastiano Tusa – archeologo e scienziato di fama internazionale, assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia tragicamente scomparso in un incidente aereo nel 2019 – con il recupero di documenti, fotografie, strumenti tecnici, motori navali e altro ancora raccolto in tanti anni di passione per il mare. E poi Villa Igiea, simbolo della Belle Epoque e del Liberty palermitano, acquistato nel 2019 da Rocco Forte Hotels e oggi hotel di charme dopo un restauro effettuato da Olga Polizzi in collaborazione con lo studio di Nicholas Haslam.
“Per celebrare la decima edizione di questo importante evento nazionale – afferma Sabrina Milone, Capo Delegazione FAI Palermo – abbiamo pensato ad aperture eccezionali volte a far riscoprire e apprezzare l’immenso patrimonio storico, artistico e paesaggistico della nostra amata città. Luoghi unici come la Soprintendenza del Mare ospitata nel Palazzetto Mirto e Villa Igiea, emblema di bellezza ritrovata, si uniscono alla narrazione di un capoluogo multiculturale. Siamo molto orgogliosi di annunciare che daremo la possibilità ai visitatori di accedere al cantiere che sta riportando agli antichi fasti Palazzo Ex Ministeri. E le sorprese non finiscono qui: presso l’Arsenale della Real Marina, dove ancora riecheggiano ricordi di una lunga tradizione navale, dedicheremo agli iscritti un omaggio al compianto Sebastiano Tusa e alla sua collezione grazie alla sincera amicizia che ci lega alla Soprintende del Mare Valeria Li Vigni. Tra le aperture anche la visita a Villa Niscemi con le Scuderie Reali e lo stadio Renzo Barbera, tempio della fede calcistica rosanero. Palermo dunque riparte dalla bellezza – conclude la Milone – e dal suo essere mosaico di cultura, bellezza, passione, sport, storia e natura, tanti tasselli che insieme concorrono a raccontare lo splendore di questa città. Il programma della provincia sarà invece dedicato alle passeggiate all’aria aperta con gli itinerari di Carini e Isnello”.
Le aperture a Palermo
Palazzo Ex Ministeri – Corso Vittorio Emanuele 461
Noto come Palazzo dei Ministeri, l’immobile è stato acquistato nel 1987 dall’Assemblea regionale siciliana al fine di ospitarvi il patrimonio bibliografico e documentale. L’antico edificio presenta notevole interesse storico-artistico, soprattutto per la varietà degli elementi architettonici e decorativi sopravvissuti a documentare le trasformazioni avvenute dall’Ottocento fino ai giorni nostri. A partire dal 1811 la sua storia si intreccia con quella delle istituzioni che hanno rappresentato il governo della Sicilia ed è quindi anche la storia dei mutamenti che da quella data fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale hanno determinato il cambiamento del corso politico. Oggi è chiamato “Palazzo Ex Ministeri”, perché sede, durante il Regno Borbonico, del Luogotenente Generale del Regno, della Real Segreteria e dei Ministeri di Stato. Successivamente, dopo la costituzione del Regno delle Due Sicilie, il Palazzo divenne la sede del Luogotenente generale. Gli ultimi lavori di riadattamento che hanno determinato la configurazione attuale del palazzo furono ideati e realizzati dall’architetto Carlo Giachery che, nel 1850, venne incaricato di ingrandire e modificare l’immobile. All’architetto fu chiesto di creare un collegamento verticale con l’ospedale di San Giacomo. Giachery fa costruire un capolavoro: una scala, interamente a sbalzo, che si snoda concentricamente all’interno d’un alto tamburo su cui si imposta una cupola sferica. La cupola si conclude con un occhio circolare coperto da un lucernario in ferro e vetro. Danneggiato dal terremoto del gennaio 1968, rimase abbandonato per circa un ventennio. Nel 1993 sono stati realizzati i lavori di consolidamento delle fondazioni ed eseguiti saggi archeologici che hanno portato alla luce un pozzo risalente all’epoca medievale. Dopo 32 anni, grazie alla volontà del Presidente Gianfranco Miccichè e del Segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana, Fabrizio Scimè, si è avviato un importante intervento di consolidamento e restauro definitivo. Visite guidate a cura dei volontari FAI Palermo: sabato 16 e domenica 17 ottobre dalle 10 alle 17:30.
Soprintendenza del Mare – Via Lungarini 9
La Soprintendenza del Mare delle Regione Siciliana è stata inaugurata nel 2004 ed è ospitata nel Palazzetto Mirto, edificio risalente al XVI secolo, nell’antico quartiere della Kalsa prospiciente il mare. Questa datazione è confermata dalla presenza di alcuni elementi architettonici valorizzati durante i lavori di restauro svoltisi tra il 1994 e il 1998, quando il palazzo apparteneva già alla Regione Siciliana. Si tratta di alcune cornici di finestroni dalle sobrie sagome geometriche emerse sia all’esterno, nell’angolo del piano nobile, da fare pensare a un loggiato, sia nel cortile interno, in corrispondenza dello stesso piano; un architrave impreziosito da una cornice aggettante e dal classico motivo a ovoli è tornato visibile in cima alla scala di accesso alla grande sala, in ultimo l’impianto del cortile col possente arco mediano e la scala addossata lateralmente. Il palazzo era tra i più moderni del suo tempo, dal momento che l’intera zona rivela ancora oggi diverse sopravvivenze di edifici più antichi, risalenti al XV secolo, quali la bifora e la cimasa traforata del limitrofo palazzo dei Resolmini oriundi pisani, poi inglobato in Palazzo Mirto. Dal 2020 il nuovo Soprintendente del Mare è Valeria Li Vigni, moglie dell’archeologo e assessore Sebastiano Tusa, scomparso nel disastro aereo in Etiopia il 10 marzo 2019. La Soprintendenza del Mare fu istituita nel 2004 proprio per volontà di Tusa che la diresse quasi ininterrottamente fino al mese di aprile del 2018, quando fu nominato Assessore regionale dei Beni Culturali nella Giunta Musumeci. Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni del FAI Palermo: sabato 16 e domenica 17 ottobre dalle 10 alle 13.
Stadio Renzo Barbera – Viale del Fante 11
Con i suoi 36.365 posti è uno dei principali stadi italiani e per questo è spesso sede di incontri internazionali con la Nazionale italiana. Dopo i campi storici Notarbartolo, Ranchibile e, per alcune partite, quello di via Di Blasi, la casa del Palermo è dal 1932 lo stadio de la Favorita, inaugurato il 24 gennaio in occasione di un Palermo-Atalanta di serie B terminato 5-1. Il primo nome dello stadio fu Littorio, nel 1937 ridenominato Michele Marrone in memoria di un ex calciatore del Palermo, ufficiale dei bersaglieri morto durante la Guerra civile spagnola. Con la caduta del regime venne chiamato semplicemente la Favorita e dal 2002 è intitolato al presidente Renzo Barbera. Progettato dall’architetto Giovan Battista Santangelo, e completato nel 1948, è stato sottoposto a ristrutturazioni nel 1984 (con la costruzione del secondo anello) e nel 1988-90 (per poter ospitare le partite del Mondiale e l’ampliamento del secondo anello), quando il Palermo fu costretto a giocare a Trapani. Durante il restauro per Italia 90 cinque operai persero la vita in seguito a un crollo (30 agosto 1989). A loro è dedicata una targa all’interno della struttura. Un’altra targa storica commemora la tragedia di Superga in cui persero la vita i giocatori del Grande Torino: è datata 8 maggio 1949, quattro giorni dopo l’incidente aereo, ed è la prima posta in tutta Italia da parte di un’amministrazione comunale in memoria della squadra granata. La prima partita della nazionale è stata giocata il 28 dicembre 1952 (Italia-Svizzera 2-0). Visite guidate a cura dei volontari FAI Palermo: domenica 17 ottobre dalle 10 alle 17:30. In collaborazione con il Comitato Promotore di La Domenica Favorita.
Villa Niscemi e le Scuderie Reali* – Piazza Niscemi
Durante la visita organizzata dalla Delegazione FAI Palermo si potranno ammirare i saloni di rappresentanza della villa settecentesca con le pregevoli decorazioni e le stanze private della famiglia Valguarnera. Attraverso un percorso interno del Parco della Favorita, si arriverà alle Scuderie Reali. In origine l’edificio era denominato magazzino del sommacco dal nome di un arbusto che cresce spontaneo in quei luoghi anticamente utilizzato per la lavorazione delle pelli. L’edificio fu poi adibito a scuderie per volere della regina Maria Carolina. All’interno è allestito un piccolo museo dell’agricoltura. Accanto vi sono le torri borboniche chiamate anche “Sparatori” fanno anch’esse parte del complesso delle Scuderie Reali. Di forma dodecagonale, realizzati in stile neogotico e poste ai due lati del complesso. In epoca borbonica svolgevano sia la funzione di deposito di munizioni che quella di difesa. Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni del FAI Palermo: domenica 17 dalle 10 alle 17:30 (*le scuderie si visiteranno solo nei turni mattutini fino alle 13:30). In collaborazione con il Comitato Promotore di La Domenica Favorita.
Aperture riservate agli iscritti FAI
Arsenale della Real Marina (Museo del Mare) – Via dell’Arsenale
I lavori del nuovo Arsenale ebbero inizio nel 1620 e furono finanziati dalla Regia Corte e dal Senato cittadino. La “Fabrica della Real Marina “, come la chiamarono i contemporanei, rappresentò le speranze e le aspirazioni di coloro i quali vedevano nella sua edificazione la possibilità di accrescere la produzione navale della città. Nel suo cantiere furono costruiti sciabecchi, galere, galeotte, lance, realizzate da maestranze provenienti per lo più da Napoli, Trapani e Messina. Tuttavia il numero delle navi non risultò mai di grande rilievo anche e soprattutto per la mancanza di legname adatto alle grandi stazze. L’arsenale rimase in piena funzione fino al 1797 alternando nel corso dei secoli diverse destinazioni d’uso. Nel 1943 i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale danneggiarono gravemente la parte posteriore lasciando tuttavia integra la facciata eccezion fatta per qualche elemento decorativo. Ma, da allora in poi, il degrado fu inesorabile fino a quando è divenuto proprietà della Regione Siciliana che, nei primi anni 2000, ne ha curato il restauro sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Palermo. Dal gennaio del 2013, la gestione dell’Arsenale, destinato a diventare il primo Museo del Mare della Regione Siciliana, è di pertinenza della Soprintendenza del Mare. “Aspettando la mostra di Sebastiano Tusa”, incontro con la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni: sabato 16 ottobre alle 10:30 e alle 11:30.
Villa Igiea con la Sala del Basile – Salita Belmonte 43
Affacciata sul mare, presso il porto dell’Acquasanta, nell’omonima borgata, la Villa è protetta alle spalle da Monte Pellegrino che lo sovrasta. Essendo sopraelevata rispetto alla naturale linea di costa, la vista sul mare è libera per parecchi chilometri. Si trova a poca distanza dalla neoclassica Villa Belmonte e dalla Tonnara Florio. Originariamente di proprietà dell’ammiraglio inglese Sir William Domville, fu acquistata nel 1899 dai Florio, una delle più influenti famiglie siciliane dell’epoca. Ignazio e Franca Florio avevano intenzione di convertire questo magnifico edificio in un sanatorio, per curare la figlia malata di tubercolosi. Il progetto iniziale cambiò in favore della realizzazione di un hotel di lusso all’altezza degli standard internazionali più esigenti. Ignazio e Franca Florio assegnarono il compito di progettare il loro Grand Hotel a Ernesto Basile, rinomato architetto palermitano e pioniere del movimento Liberty in Sicilia. I giardini terrazzati, l’enfilade fronte mare e l’immensa villa merlata furono terminati e inaugurati agli inizi del 1900 e lo splendido Salone Basile affrescato da Ettore de Maria Bergler fu il fiore all’occhiello dell’intero progetto. Visite guidate a cura dei volontari FAI Palermo: domenica 17 ottobre turni alle ore 11, 12, 16, 17 e 18.
In provincia
Per quanto riguarda invece la provincia, il Gruppo FAI Carini propone un itinerario all’aria aperta tra natura, storia e archeologia dedicato al tema della riscoperta delle antiche vie di comunicazione lungo i sentieri del bosco della piana di Carini e Partinico, per ammirare la flora e la fauna della sterminata pianura che si apre davanti la cosiddetta grotta bianca, l’area archeologica di Manico di Quarara e la piccola Chiesa di Santa Venera. Visite guidate a cura del Gruppo FAI Carini: sabato 16 e domenica 17 dalle 10 alle 13.
A Isnello, nelle Madonie, è in programma la passeggiata “Trame naturali: dal museo del filet al sentiero geologico. Visite guidate a cura dell’Aps See Isnello: domenica 17 ottobre alle ore 10, 11 e 12.
Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI: è infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che – per garantire la sicurezza di tutti – i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Posti limitati, prenotazione online su www.giornatefai.it (non si garantisce la visita senza la prenotazione).
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