La più bella vendemmia degli ultimi 5 anni
L’Azienda Agricola Disisa, che si trova in Sicilia, nel territorio di Monreale (provincia di Palermo), ad un’altitudine di 400-500 metri sul livello del mare, occupa un territorio, tra la valle del Belice a quello dello Jato, che si estende dalle montagne del Corleonese sino al golfo di Castellammare.
Estesa per 400 ettari l’azienda ricade nell’area del DOC Alcamo e DOC Monreale per quanto riguarda la produzione vitivinicola, mentre la produzione oleivicola è inserita nel comprensorio della DOP “Val di Mazara”.
Fin dal 1970 la famiglia Di Lorenzo, in collaborazione con l’Istituto Regionale Vini ed Oli di Sicilia, ha effettuato una sperimentazione ad ampio raggio per verificare l’adattamento ai terreni ed al clima siciliano dei più importanti vitigni nazionali ed internazionali. Piantare lo Chardonnay o il Muller Thurgau in Sicilia non era facile, ma si trattava di una sfida stimolante, portata avanti con spirito pionieristico, che ha dato risultati sorprendenti.
Disisa può vantare il primo e più vecchio vigneto di uve Chardonnay della Sicilia. A Disisa lo Chardonnay, grazie alla generosità del terroir, alla complicità del clima, al calore del sole, alla cura ed alla passione degli uomini si è arricchito, anno dopo anno, di nuance particolari, di profumi inconfondibili, dando vita ad un vino dalla spiccata personalità.
Il nome Disisa deriva probabilmente dalla parola araba “Aziz” – “la splendida”-. Già nel 1200, quando la Sicilia era terra di conquista, gli emiri che venivano dal deserto trovarono in queste valli il Paradiso della Terra, cantarono le bellezze dell’agro più fertile della Conca d’Oro, per le sue vie d’acqua e d’ombra, per i profumi delle erbe per le fontane e le palme, per i terreni coltivati.
In seguito, in epoca normanna, Guglielmo II donò la masseria che era stata lì edificata all’Arcivescovo di Monreale. Un antico atto bilingue – trascritto in arabo e in latino – testimonia che, dal 1182, la masseria Disisa era possedimento della Diocesi di Monreale. L’Arcivescovado la diede, poi, in enfiteusi ad una famiglia dell’aristocrazia palermitana, stabilendo rigidamente le regole di conduzione e autorizzando la coltivazione della vigna (che era espressamente vietata nelle altre masserie della zona).
Con l’abolizione dei privilegi feudali, che mise fine all’esercizio dei poteri temporali da parte dell’Arcivescovado, il feudo Disisa fu acquistato dall’arciprete Nicolò Di Lorenzo e da allora la sua storia è strettamente legata alla famiglia Di Lorenzo.
Giunti alla quinta generazione, la famiglia ha sempre gestito direttamente ogni attività con scelte innovative e d’avanguardia sempre mantenendo il rispetto per le tradizioni e per il territorio.
Oggi la società è presieduta da Renato Di Lorenzo con il supporto della moglie Maria Paola e dei due figli Laura e Mario, coinvolti in prima persona nelle attività aziendali e commerciali.
Così come in quasi tutto il territorio siciliano, la vendemmia 2020 di Feudo Disisa ha beneficiato di un inverno mite e una primavera caratterizzata da abbondanti piogge che hanno anticipato leggermente l’intera raccolta nel territorio della DOC di Monreale.
Il primo vitigno ad essere vendemmiato, tra fine luglio ed inizio di agosto, è stato lo Chardonnay. Poi si è proseguito con il Grillo, dove si è registrata una leggera crescita produttiva rispetto al 2’19, quindi si è proseguito con il Catarratto, che si conferma, tra gli autoctoni della DOC di Monreale, tra i più interessanti e innovativi. Uve di grande qualità e un leggero incremento produttivo hanno caratterizzato la vendemmia 2020.
“Prevediamo bianchi dai grandi profumi, caratterizzati da una buona acidità – sottolinea Mario Di Lorenzo, alla guida dell’azienda insieme al padre Renato_. Durante la fare di pre-maturazione, nei giorni consecutivi di caldo, in alcuni casi si è provveduto ad irrigazioni di soccorso. La media delle rese per ettaro ci sembra comunque in linea con gli standard produttivi ed è compresa tra 70 e 90 quintali. Contiamo di chiudere la vendemmia verso la fine di settembre con la raccolta delle uve più tardive di Perricone e Cabernet”.
Per le uve rosse la qualità è apparsa sin da subito eccellente: uve sane e perfettamente integre rendono questa forse la più bella vendemmia degli ultimi 5 anni. Il rapporto polpa buccia assicurerà, per la vendemmia 2020, un apporto di profumi e sentori ben delineati e con una tendenza verso vini più longevi ed eleganti.
Particolarmente interessanti tra i vini presenti in cantina il catarratto Lu Bancu del 2016, un vino maturo, morbido e molto gradevole;
il Grecu di Livanti, un meraviglioso rosè da Nero d’Avola vinificato in purezza
e, dulcis in fundo, Krysos, dal nome dell’antico villaggio vicino Feudo Disisa, un Grillo Sicilia DOC da vendemmia tardiva che ammalia i sensi con le sue intense note aromatiche.
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