Il ritorno dei capolavori perduti
Dopo la serie di documentari “Il mistero dei capolavori perduti”, Sky Arte torna a occuparsi delle grandi opere scomparse.
Sono sette quelle che sono presenti nella mostra che si inaugura giovedì 10 ottobre, alle 18 alla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, del direttore di Sky Arte Roberto Pisoni, di Adam Lowe di Factum Arte, del direttore dell’Abatellis, Evelina De Castro e di Bernando Tortorici di Raffadali, presidente degli Amici dei Musei Siciliani. La mostra, a cura degli Amici dei Musei Siciliani in collaborazione con Sky Arte e Factum Arte, è promossa dall’Assessorato regionale Beni Culturali e Identità Siciliana e dalla Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis.
L’ottava opera scomparsa è la Natività del Caravaggio di cui è già stata realizzata la “ri-materializzazione” in altissima definizione, che ha preso il posto della tela rubata dall’oratorio di San Lorenzo, a Palermo, una notte di cinquant’anni fa. Era il 2015 quando, grazie alla collaborazione con Sky Arte, il dipinto di Caravaggio La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, rubato nel 1969 e mai ritrovato, tornò sull’altare maggiore dell’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo a Palermo. Si trattava in quell’occasione di una riproduzione fedelissima del dipinto originale, realizzata attraverso l’impiego dell’alta tecnologia: un evento straordinario, che non solo portò alla luce un capolavoro scomparso, ma che riaprì anche il dibattito sul valore della copia e sulla possibilità di eternare un’opera d’arte anche dopo la sua sparizione.
E proprio in occasione dell’anniversario del furto – nell’ambito delle manifestazioni di Caravaggio50 organizzate dagli Amici dei Musei Siciliani – una mostra racchiude in un unico museo, sette riproduzioni digitali di altrettanti capolavori inestimabili di cui si sono perse le tracce e su cui Sky Arte ha prodotto altrettanti documentari. Van Gogh, Vermeer, Monet, Sutherland, Klimt, Marc e de Lempicka – perduti per sempre – ritornano alla luce grazie alle più moderne tecnologie. Il lavoro di ri-materializzazione è firmato dal team di storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D di Factum Arte.
A quasi cinque anni da quell’evento (e nel’ambito di Caravaggio#50, la rassegna dedicata all’anniversario del furto del dipinto) la città di Palermo e Sky Arte si ritrovano ancora una volta insieme, per un nuovo progetto che amplifica il confronto sul tema. Si tratta di Il ritorno dei capolavori perduti, la mostra in arrivo alla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, che sarà inaugurata il 10 ottobre e che sarà visitabile fino al 6 gennaio 2020.
Al centro dell’esposizione ci saranno ben sette “ri-materializzazioni” di capolavori inestimabili, caduti per sempre nell’oblio della storia. Scomparsi, distrutti, bruciati o rubati, i dipinti in questione troveranno nuova luce grazie alle tecnologie di Factum Arte, l’organizzazione fondata da Adam Lowe a Madrid e dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico mondiale. Attraverso l’impegno di una squadra di storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D, le sette opere tornano in vita sotto forma di riproduzioni in altissima definizione, capaci di restituire ogni dettaglio degli originali scomparsi.
Dal dipinto di Klimt Medicina, realizzato a inizio Novecento e bruciato dalla censura nazista, a La torre dei cavalli azzurri di Franz Marc, scomparso alla fine degli anni Quaranta. E poi ancora Myrto di Tamara de Lempicka (nell’immagine in apertura), rubato da un generale nazista nel 1943, il Concerto a tre di Vermeer, il Vaso con cinque girasoli di Vincent van Gogh, il Ritratto di Winston Churchill di Sutherland e le Ninfee di Monet, bruciate nell’incendio funesto che colpì il MoMa nel 1958. Opere dal valore straordinario, le cui storie turbolente sono state raccontate da Sky Arte nella serie di documentari diretta da Giovanni Troilo, Il mistero dei capolavori perduti.
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