All’Oratorio dei Bianchi in mostra il “Trionfo della Fede e del Barocco”
Nella settecentesca chiesa superiore del complesso monumentale dell’ Oratorio dei Bianchi in via dello Spasimo, già destinato a ospitare le collezioni di scultura e plastica barocca di Palazzo Abatellis, sarà presentato definitivamente riunito il fastoso arredo ligneo scolpito e intagliato proveniente dell’ antica chiesa gesuitica di Santa Maria della Grotta al Cassaro, odierna sede della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana.
Si tratta di una importante acquisizione storica e artistica che, così come gli stucchi di Giacomo Serpotta esposti nella chiesa inferiore di Santa Maria della Vittoria, consente di recuperare un complesso decorativo unitario successivamente smembrato e sottratto alla dispersione.
Gli arredi lignei di Santa Maria della Grotta furono realizzati a partire dal 1673 fino al primo decennio del XVIII secolo e comprendevano, oltre alla boiserie del refettorio tuttora in situ, presso l’odierno Convitto Nazionale, il bancone da farmacia, armadi della sacrestia con storie del Vecchio e del Nuovo Testamento e la serie di sei inginocchiatoi con storie della Passione di Cristo trasferiti al Museo. Ad intagliarli una collaudata équipe di intagliatori tra i quali Pietro Marabitti, su un progetto architettonico ampio e unitario per tutte le arti incluso l’effimero, che ebbe Paolo Amato come riferimento propulsore per altre figure che la ricerca va delinaendo e facendo emergere in quegli anni al servizio dei Gesuiti di Santa Maria della Grotta.
Il complesso monumentale dell’ Oratorio dei Bianchi si arricchisce così di un importante omogeneo nucleo di opere che concorre a delineare i caratteri specifici del barocco: la varietà dei materiali, la ricercatezza decorativa in relazione alla complessità dei programmi iconografici come tratto distintivo della committenza artistica dei Gesuiti, quest’ultimo aspetto meritevole di un approfondimento specifico che riguarda la fortuna devozionale dei modelli figurativi nelle rappresentazioni processionali dei riti della Settimana Santa.
L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo che ha curato il recupero, a seguito di furto e successivo ritrovamento, di una parte dell’ arredo ligneo e precisamente dei nove sportelli figurati degli armadi della sacrestia.
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