Verrocchio, il maestro di Leonardo per la prima volta a Palazzo Strozzi

Andrea del Verrocchio (Firenze, 1435 circa - Venezia, 1488) Dama dal mazzolino 1475 circa, marmo, cm 59 x 46 x 24. Firenze, Museo Nazionale del Bargello, inv. Sculture 115
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di Maria Mattina

Prima grande retrospettiva dedicata a una delle figure simbolo del Rinascimento, la mostra riunisce capolavori di Verrocchio e dei più famosi artisti dell’epoca.

Dal 9 marzo al 14 luglio 2019 Verrocchio, il maestro di Leonardo presenta per la prima volta a Palazzo Strozzi, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello, straordinari capolavori di Andrea del Verrocchio, a confronto serrato con opere capitali di precursori, artisti a lui contemporanei e discepoli, come Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Bartolomeo della Gatta, Lorenzo di Credi e Leonardo da Vinci.

Andrea del Verrocchio (Firenze, 1435 circa – Venezia, 1488) Madonna col Bambino e
due angeli (Madonna di Volterra) 1471-1472 circa, tempera su tavola, cm 96,5 x
70,5. Londra, The National Gallery, inv. NG296 (acquisto 1857) © The National
Gallery, London.

Nel 2019 si celebra il cinquecentesimo anniversario della morte di quest’ultimo, il suo più grande allievo, e l’esposizione di Palazzo Strozzi e del Museo Nazionale del Bargello si offre come uno dei più importanti eventi a livello internazionale nell’ambito delle celebrazioni leonardiane. Curata da due tra i maggiori esperti del Quattrocento, Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, la mostra comprende oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery of Art di Washington DC, il Musée du Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le Gallerie degli Uffizi di Firenze.

La mostra costituisce la prima retrospettiva mai dedicata a Verrocchio, mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci, con sette sue opere, alcune delle quali per la prima volta esposte in Italia. Una mostra straordinaria che offre uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490 circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico. Artista emblematico del Rinascimento e prototipo del genio universale, Verrocchio sperimentò nella sua bottega tecniche e materiali diversi, dal disegno alla scultura in marmo, dalla pittura alla fusione in bronzo. Egli formò un’intera generazione di maestri, con i quali ha sviluppato e condiviso generosamente il proprio sapere.

Andrea del Verrocchio (Firenze, 1435 circa – Venezia, 1488) San Girolamo 1465-
1470 circa, tempera su carta incollata su tavola, cm 40 x 26. Firenze, Gallerie degli
Uffizi, Galleria Palatina di Palazzo Pitti, inv. (1912) 370. Gabinetto Fotografico delle
Gallerie degli Uffizi. Foto Francesco del Vecchio

Nella storia dell’arte solo Giotto, Donatello e Raffaello hanno dato origine a una “scuola” paragonabile a quella di Verrocchio. Tramite il suo insegnamento si formarono artisti che hanno diffuso in tutta Italia, e fuori, il gusto e il linguaggio figurativo fiorentino, come testimoniano opere quali il David in prestito dal Museo Nazionale del Bargello, uno dei simboli assoluti dell’arte del Rinascimento e della città di Firenze stessa, e il Putto col delfino, in prestito dal Museo di Palazzo Vecchio, opera capitale e modello di naturalezza. Alla scultura si affiancano dipinti supremi come la Madonna col Bambino della Gemäldegalerie di Berlino o la Madonna col Bambino e angeli e l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo della National Gallery di Londra: capolavori presentati insieme per la prima volta, che attestano lo straordinario talento di Verrocchio nel campo della pittura, in cui diviene punto di riferimento per i suoi celebri allievi.

Formidabile, inoltre, la selezione di disegni e dipinti su lino provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo, che permetteranno un confronto vivo e diretto tra i lavori del maestro e quelli dei suoi allievi, come nel caso della celebre Dama dal mazzolino del Bargello posta accanto allo studio di Braccia e mani femminili di Leonardo da Vinci, generosamente concesso in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Parte fondamentale della mostra sono infatti opere del giovane Leonardo, che negli anni Settanta lavorò nella bottega di Verrocchio, contribuendo al passaggio verso la Maniera Moderna, uno dei temi più avvincenti dell’arte di tutti i tempi.

Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 – Amboise, 1519) Braccia e mani femminili; Testa
maschile in profilo 1474-1486 circa , punta d’argento e punta di piombo, con
ritocchi successivi dei profili in matita nero-grigiastra tenera, il tutto lumeggiato
con biacca a pennello e a gouache, su carta preparata leggermente in rosa color
pelle, mm 215 x 150. Castello di Windsor, Royal Library, The Royal Collection Trust,
inv. RCIN 912558 (concesso in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II). Royal
Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2019

L’esposizione si propone di illustrare l’inesauribile vena creativa del maestro in un intreccio profondo e continuo tra pittura e scultura, presentando la sua opera nel dialogo costante con allievi fuori dal comune, per i quali la sua bottega fu luogo di intensa sperimentazione e condivisione. UN NUOVO LEONARDO Argomento importante del percorso espositivo a Palazzo Strozzi è l’attribuzione al giovane Leonardo da Vinci della Madonna col Bambino, scultura in terracotta che per la prima volta esce dalle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra di cui fa parte dal 1858 e dove è solitamente esposta come opera di Antonio Rossellino. A Palazzo Strozzi questa terracotta – verosimilmente l’unica scultura esistente attribuibile a Leonardo – è presentata in diretto dialogo con una selezione di straordinari drappeggi dipinti su lino dallo stesso Leonardo, con i quali presenta riscontri puntuali.

Analogamente può essere confrontata con altre celebri opere del maestro, come l’Annunciazione degli Uffizi, la Vergine delle rocce e la Sant’Anna del Louvre. “Questa strabiliante Madonna non ha riscontri diretti e persuasivi con nessun’altra scultura del Rinascimento fiorentino, mentre ne ha moltissimi con i disegni e i dipinti di Leonardo, soprattutto giovanili, ma anche maturi” dichiara il professor Francesco Caglioti, curatore della mostra. “Restando a lungo nella bottega di Verrocchio, Leonardo dovette impararvi a modellare benissimo l’argilla, come ricorda Vasari: «nella sua giovanezza di terra alcune teste di femine che ridono […], e parimente teste di putti che parevano usciti di mano d’un maestro»”.

Andrea del Verrocchio (Firenze, 1435 circa – Venezia, 1488) Madonna col Bambino
1470 circa, tempera su tavola, cm 75,8 x 47,9. Berlino, Staatliche Museen zu Berlin,
Gemäldegalerie, inv. 108 ©Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie / Christoph
Schmidt

SEZIONE SPECIALE MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO

La mostra collega idealmente Palazzo Strozzi col Museo del Bargello: luoghi espositivi distinti, ma complementari, di un percorso articolato in undici sezioni, di cui nove a Palazzo Strozzi e due al Museo del Bargello dedicate al tema dell’immagine di Cristo. Vi sarà esposta l’Incredulità di san Tommaso, capolavoro bronzeo di Verrocchio. “Sono lieta di questa sinergia con la Fondazione di Palazzo Strozzi – dichiara Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – che ha dato vita a una mostra unica, realmente articolata in due sedi. Desidero ringraziare per questo il Direttore di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, per aver avviato insieme questa straordinaria sinergia istituzionale. La prima esposizione monografica dedicata a Verrocchio ne illustrerà le origini, la collaborazione con talentuosi giovani artisti e la fondante influenza anche nel primo Cinquecento. In questo senso il Museo Nazionale del Bargello, con la sua celeberrima collezione di scultura rinascimentale, è luogo privilegiato e imprescindibile per delineare l’importanza di un’artista così singolare e di una bottega che ha plasmato un’intera generazione di maestri del XV secolo, in Italia e in Europa”.

La rassegna si inserisce in una ricca rete di collaborazioni con musei e istituzioni di Firenze e del territorio, oltre che stranieri. Tra queste spiccano quelle con l’Opera di Santa Maria del Fiore e l’Opera Medicea Laurenziana che custodiscono fondamentali capolavori inamovibili di
Verrocchio.
La mostra inoltre conferma il ruolo della Fondazione Palazzo Strozzi nella valorizzazione del patrimonio artistico italiano, dando origine a un’importante campagna di restauri .
Quattordici sono le opere sottoposte a interventi e a indagini scientifiche fondamentali per la conoscenza e la tutela. Particolarmente significativo il restauro del Putto col delfino di Palazzo Vecchio reso possibile dal generoso intervento di Friends of Florence.
“Per uno storico dell’arte questa mostra è un sogno che si avvera” – afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – “Realizzare la prima rassegna su Andrea del Verrocchio, padre nobile del Rinascimento, rappresenta un’impresa unica e ambiziosa,
resa possibile grazie alla collaborazione con i Musei del Bargello e agli eccezionali prestiti provenienti da musei di tutto il mondo.
Abbiamo lavorato per oltre quattro anni per portare a Palazzo Strozzi questa grande esposizione che, presentando l’attività multiforme di
Verrocchio e della sua bottega, indaga al contempo gli esordi del genio di Leonardo da Vinci, proprio nell’anno in cui Firenze e la Toscana
diventano luoghi simbolo delle celebrazioni internazionali a lui dedicate. Con questa mostra Palazzo Strozzi consolida il suo ruolo di centro
espositivo leader in Italia, in grado di creare valore per la città di Firenze e per il suo territorio”.
La mostra è promossa e organizza ta da Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington DC (che sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020). Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze. Con il contributo di Fondazione CR Firenze.
Main sponsor Intesa Sanpaolo
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