“L’angelo sterminatore” di Buñuel al Supercineclub
Un grande appuntamento per il Supercineclub del Rouge et Noir.
Lunedì 9 aprile sarà proiettato, e in versione inedita senza i tagli della prima distribuzione italiana, uno dei film più celebri di tutti i tempi, L’angelo sterminatore di Luis Buñuel, l’opera surrealista per antonomasia del geniale regista spagnolo.
Un film enigmatico e affascinante, all’apparenza “incongruo” ma profondo e soggetto a molte interpretazioni, del quale, secondo lo stesso avvertimento di Buñuel, “forse la migliore spiegazione è che non ce n’è nessuna”. Quest’ultima affermazione va ovviamente presa con le pinze: fa parte del gioco surrealista rifuggire dalla logica della pedissequa esplicazione di ogni simbolismo, aborrire l’uso della razionalità a tutti i costi su ogni scena, sul significato di ogni oggetto o di ogni frase. Ma il risultato non è quello del “non-sense”, al contrario è la massima apertura ad accogliere tutti i sensi possibili, enigmatici e incongrui, che appartengono al nostro stesso esistere.
La trama, come in tutti i film di Buñuel, si può ridurre al nocciolo di una situazione paradossale: un gruppo di invitati alto-borghesi partecipa a una cena nel salone di una villa dalla quale per un inspiegabile torpore della volontà non riescono più a uscire. Passano i giorni e il clima tra gli ospiti si arroventa in un crescendo di assurdità, tensioni, accuse, intrighi. Ognuno dei partecipanti avverte il senso incombente di una catastrofe, di un possibile sterminio, del sopraggiungere di un’Apocalisse. E impotenti a varcare la soglia come i “prigionieri” della villa sono anche le forze dell’ordine e la folla che si raduna intorno all’edificio. Solo la servitù del padrone di casa, per un imperioso sesto senso, aveva avvertito la necessità di abbandonare il luogo di lavoro prima dell’inizio della cena.
Ritroviamo ne L’angelo sterminatore il massimo della potenza espressiva di Buñuel, le immagini e i temi a lui cari: la decadenza mortifera della borghesia, anche qui rappresentata dentro la cornice di un ipotetico palcoscenico, la critica alle istituzioni religiose arroccate nella difesa di privilegi antichi e incapaci di aprirsi alla comunità, l’assurdità della vita e la coazione al ripetersi degli eventi, la libera espressione della fantasia, e dei simboli onirici e religiosi. Mai un autore prima di Buñuel è riuscito a toccare le corde più intime dell’inconscio individuale e collettivo, a rendere il cinema un’espressione contigua alla forza creativa e catartica del sogno.
L’angelo sterminatore sarà proiettato lunedì 9 aprile alle 21.00 al Supercineclub del Rouge et Noir inlingua originale (spagnolo) con sottotitoli in italiano. Alle 20.30 la presentazione di Gian Mauro Costa.
Biglietto: 4 euro (3 euro per gli under 30).
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