Risate con “L’ora legale” di Ficarra e Picone
di Maria Mattina
“La Sicilia è cambiata, sta cambiando ancora. Basta poco ormai per poter dire che c’è la svolta. A quel punto saranno finiti i luoghi comuni e saremo i migliori d’Italia. Anche perché nel frattempo gli altri sono peggiorati…”.
“L’ora legale”, sesto film della collaudata coppia (che firmano oltre alla regia anche soggetto e sceneggiatura), è una commedia ironica ma anche un graffiante affresco di satira politica. Sulla vecchia politica maneggiona e truffaldina, ma anche sulla superficialità con cui in tanti chiedono il cambiamento per poi rifugiarsi invece nelle consolidate, comode e pessime abitudini di vita.
In un paese della Sicilia, Pietrammare (il film è stato girato a Termini Imerese), puntuale come l’ora legale arriva il momento delle elezioni per la scelta del nuovo sindaco. Da anni imperversa sul paese Gaetano Patanè (un cattivissimo Tony Sperandeo), sindaco di vecchio stampo, pronto a usare tutte le armi della politica per creare consenso. A lui si oppone Pierpaolo Natoli (al quale Vincenzo Amato presta la sua faccia pulita), un professore cinquantenne, sceso nell’agone politico col sostegno di una lista civica e uno sparuto gruppo di giovani tra cui la figlia. I nostri due eroi sono schierati su fronti opposti: il furbo Salvo offre i suoi servigi a Patanè, dato per vincente, il candido Valentino scende in campo per Natoli (cognato sia di Ficarra che di Picone). Entrambi in realtà mirano a favori personali. Il popolo di Pietrammare si lascia vivere in un perenne stato di precarietà e illegalità: buche nelle strade, immondizia, doppie file, parcheggiatori abusivi, inquinamento, continue richieste di raccomandazioni. L’elezione a sorpresa del candidato che promette legalità metterà però a dura prova tutti i cittadini, parroco compreso (un esilarante Leo Gullotta).
Gli attori contribuiscono al tono ironico con gags divertenti e non fine a se stesse. Le risate non mancano, il ritmo è compatto, lucido e senza sbavature.
“Un film che lascia però l’amaro in bocca?”, ha chiesto in conferenza stampa viaggiarteecucina.it ai due attori. “Vorrà dire che offriremo un caffè con lo zucchero”, ha risposto scherzoso Salvo Ficarra. Valentino Picone ha poi spiegato: “Non basta parlare di cambiamento, ognuno deve cambiare in prima persona”. Aggiungendo che nell’Isola molte cose si sono già trasformate, tanto che oggi il loro famoso monologo “Sono fiero, mi vergogno di essere siciliano” non è più d’attualità “perché almeno la metà delle cose negative sono state superate”. Questo cambiamento – ha aggiunto Picone – “ci è costato molto, c’è chi ci ha rimesso la pelle”. E la memoria va non solo a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tante altre vittime, ma in particolare a padre Pino Puglisi, al quale i due hanno dedicato lo sketch dello “Zio Pino”. Picone aveva conosciuto al liceo Vittorio Emanuele II il sacerdote-martire e porta sempre con sé nella giacca una sua immaginetta.
In conferenza stampa passerella anche per la maggior parte degli attori: alcuni conosciuti, altri al debutto cinematografico, ma tutti perfettamente amalgamati nella storia. Film da non perdere sia per divertirsi che per riflettere. Un’opera matura che attesta anche la crescita artistica dei due comici. A breve Ficarra e Picone saranno insigniti della cittadinanza onoraria di Termini Imerese. “Siamo onorati – hanno commentato – Purché ciò non significhi che dobbiamo pagare le tasse anche lì…”.
Leave a comment