Principi di Spadafora, al Vinitaly per vocazione

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E’ una storia del vino che, in Sicilia, ha le sue radici ma che sfugge ad ogni cliché dell’isola. Ha un percorso tutto suo Principi di Spadafora che si lega, intimamente, al vissuto del suo fondatore, Francesco Spadafora, vigneron e artefice di un approccio produttivo che non transige. Anche Spadafora, infatti, si ispira a tre “I” importanti, divenute stella polare su cui regolare la bussola: Indipendenza – Identità – Integrità della materia prima (enoica e morale). L’etica del vino è una cosa seria, tratta di sostanza, naturalezza, ispirazione, ma anche gioia e patimento, perché non tutte le vendemmie sono quelle del secolo, e solo alle lunghe distanze, il campione emerge, senza ricorrere a trucchi di mestiere. Questo 50° Vinitaly , con Spadafora nell’area dell’Associazione dei Vignaioli Indipendenti, assume un valore particolare con la presentazione del Siriki, un Syrah in purezza, annata 2014, a conferma che questo vitigno è nell’anima di Francesco Spadafora, in tutto e per tutto, dato che le bottiglie su cui ha costruito reputazione e mercato – sono un segno distintivo a cui l’azienda ha sempre tenuto. Una scelta perfettamente in linea con la filosofia produttiva – dal fare artigiano – che ha sempre contraddistinto Principi di Spadafora nel panorama vinicolo siciliano ma anche italiano. Allo stand sarà possibile degustare l’intera gamma dei vini a marchio Principi di Spadafora, mentre un regalo speciale è riservato ai winelover più fedeli: una verticale delle annate storiche del Sole dei Padri, pluripremiato top wine di Principi di Spadafora. L’azienda fin dalla sua nascita, ha aderito alla FIVI (Fondazione Italiana Vignaioli Indipendenti) rispettando alla lettera i principi e il decalogo alla base della associazione secondo cui “Il vignaiolo che coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”. E ancora, “il vignaiolo rispetta le norme enologiche della professione, limitando l’uso di additivi inutili e costosi, concentrando la sua attenzione sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del maquillage di cantina”.image004
Francesco Spadafora è uno dei principali protagonista del mondo del vino siciliano, vive nella sua tenuta di Virzì, nella Sicilia occidentale, circondata dai vigneti. Personalità forte e a volte controcorrente, ha sempre rifiutato di essere inquadrato in definizioni strette e banali categorie. I principi alla base della sua attività di produttore di vino sono sempre stati l’onestà, sia intellettuale che enologica, il rispetto della territorio e quello del consumatore. “Cerco di fare bene il mio lavoro, con serietà e trasparenza – afferma Francesco Spadafora – ed è questo il messaggio forte che ho sempre mandato a coloro che scelgono un mio vino. Chi apprezza i vini Principi di Spadafora, infatti, sa quanto io abbia a cuore la loro stima e la loro fiducia. Nell’approccio con i mercati – prosegue Spadafora – in particolare quelli esteri, va spiegato bene il territorio di provenienza. Può sembrare scontato, ma purtroppo è un elemento che viene spesso trascurato. Quest’anno per celebrare l’edizione storica del Vinitaly, proporremo una degustazione delle annate storiche del Sole dei Padri. Quest’etichetta è un grande omaggio alla tradizione di famiglia che si rinnova: un tributo a mio padre e un augurio per mia figlia Enrica, sperando che possa tramandare nel tempo i valori profondi di questa esperienza”.

Francesco Spadafora appartiene a una nobile famiglia siciliana con otto secoli di storia, risalente al 1230. L’attuale azienda fu creata nel 1968 da Don Pietro Spadafora, il quale impiantò nuovi vigneti introducendo anche le varietà internazionale. La tenuta vanta oggi 180 ettari a Virzì di cui 95 vitati, nell’agro di Monreale. Nel 1988 Francesco Spadafora prende le redini dell’attività familiare dando la sua personalissima impronta, rivoluzionandone l’impostazione tradizionale tipica dell’epoca. Realizza così la nuova cantina, razionalizza i vigneti e valorizza sia le varietà autoctone come Cataratto, Inzolia, Grillo e Nero d’Avola che quelle internazionali come Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot e in particolar modo il Syrah, che in quest’area di Sicilia ha dato risultati sorprendenti. Perfetta testimonianza è il Cru Sole dei Padri, un syrah in purezza annoverato tra i grandi rossi siciliani. I terreni sono a medio impasto sabbioso e ubicati a un’altitudine compresa tra i 200 e i 400 metri. L’obiettivo di Francesco Spadafora è quello di azzerare gli interventi in cantina, evitando così il rischio di una omologazione che oggi caratterizza l’offerta del vino a livello planetario. La prima etichetta, il Don Pietro, è stata prodotta nel 1993 e rende omaggio al nome del padre Pietro. Con l’entrata della nuovo vino Siriki, le etichette oggi sono 16 e la produzione è equamente distribuita tra il mercato nazionale e l’estero.

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