Rassegna Neorealismo/Neorealismi. 12 film a confronto al Cinema Massimo di Torino dal 2 al 18 novembre
In occasione della mostra “Cinema neorealista. Lo splendore del vero nell’Italia del dopoguerra”, alla Mole Antonelliana fino al 29 novembre 2015, il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo dal 2 al 18 novembre Neorealismo/Neorealismi: 12 film a confronto, una rassegna pensata per mostrare i molti sguardi del Neorealismo di ieri e di oggi nel cinema di tutto il mondo. Nel corso della vengono proposti i film più importanti del periodo abbinati ad opere successive, provenienti dalle più disparate cinematografie, e che dal Neorealismo, in modi diversi, traggono ispirazione.
Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.
Calendario delle proiezioni
Lun 2, h. 16.30/Ven 6, h. 22.30
Roberto Rossellini
Roma città aperta
(Italia 1945, 100’, DCP, b/n)
Roma fu ‘città aperta’ nei nove mesi in cui fu occupata dai nazisti e dichiarata ‘zona non di guerra’, facendo di quel periodo uno dei più tragici e oscuri della storia della città. Proprio durante quei mesi, un eterogeneo gruppo di intellettuali, politici e cineasti antifascisti ebbe l’idea di documentare su pellicola quanto la città stava vivendo.
“Roma città aperta riesce a trasmettere il senso, il significato, l’atmosfera, i sentimenti, i modi di essere degli uomini in maniera più diretta e più efficace di quanto abbia fatto finora la ricostruzione storica” (N. Tranfaglia).
Lun 2, h. 18.30/Ven 6, h. 20.30
Amos Gitai
Kedma
(Israele/Italia/Francia 2002, 100’, 35mm, col.)
Maggio 1948. Un vecchio cargo, la Kedma, scarica sulle coste della Palestina un gruppo di persone sopravvissute all’Olocausto e provenienti da ogni parte d’Europa. Vengono accolte dall’esercito clandestino israeliano che cerca di portarle verso un kibbutz. Ma bisogna fare i conti con gli Inglesi che ancora occupano il territorio e con i palestinesi che non hanno alcuna intenzione di cedere una terra che ritengono sia la loro.
Ven 6, h. 16.30/Dom 8, h. 20.30
Roberto Rossellini
Paisà
(Italia 1946, 124’, DCP, b/n)
Un anno dopo Roma città aperta Rossellini torna a riflettere sulle ferite ancora drammaticamente aperte nelle coscienze degli italiani e lo fa con assoluta libertà creativa. La scelta di suddividere in sei episodi il film gli offre l’occasione per delineare una sorta di polittico che non si frammenta ma riconduce alla fine il tutto ad unità.
Ven 6, h. 18.45/Dom 8, h. 18.30
Michelangelo Frammartino
Le quattro volte
(Italia/Germania/Svizzera 2010, 88’, Hd, col.)
Un vecchio pastore ammalato conduce con fatica le sue capre al pascolo sui monti della Calabria. Crede di trovare la cura nella terra argillosa che una donna gli consegna dopo averla benedetta. Una capretta nasce e con fatica muove i suoi primi passi nella vita. Una sacra rappresentazione della Passione di Cristo percorre la via centrale del paese; un albero della cuccagna viene issato.
Sab 7, h. 16.30/Ven 13, h. 18.15
Roberto Rossellini
Germania anno zero
(Italia/Germania/Francia 1948, 75’, DCP, b/n)
Berlino 1946. Tra le macerie della città vive il dodicenne Edmund che convive con la sorella, il padre malato e un fratello maggiore che si nasconde per timore di essere arrestato in quanto ex soldato nazista. Il bambino cerca con ogni mezzo un lavoro ma viene anche in qualche modo attratto dal suo ex maestro, un pedofilo che gli inculca l’idea che i deboli vadano soppressi.
Sab 7, h. 18.00/Ven 13, h. 16.30
Jean-Pierre e Luc Dardenne
La promesse
(Belgio 1996, 92’, 35mm, col.)
Il quindicenne Igor aiuta il padre Roger ad ‘importare’ immigrati clandestini che destina poi ai cantieri. Un giorno arrivano dal Burkina Faso Assita e Seydou, moglie e figlio appena nato di Hamidou, morto in seguito a una brutta caduta. Prima di morire l’uomo ha chiesto ad Igor di badare a sua moglie e a suo figlio. Ora il ragazzo vuole mantenere la promessa. Primo film di finzione dei documentaristi Dardenne.
Ven 13, h. 20.30
Gianni Bozzacchi, Carlo Lizzani
Neorealismo. Non eravamo solo ladri di biciclette
(Italia 2014, 72’, Hd, col.)
Carlo Lizzani, diretto da Gianni Bozzacchi, rievoca i tempi di questo grande movimento cinematografico e dei suoi principali esponenti: Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, a testimonianza del grande periodo storico in cui il cinema italiano ha formato il linguaggio del cinema mondiale.
Ven 13, h. 22.30/Sab 14, h. 18.15
Yes! That’s Us
The Boda Boda Thieves
(Uganda/Kenia/Sud Africa 2014, 85’, DCP, col., v.o. sott. it.)
A Kampala, in Uganda, le strade sono trafficate e il modo più veloce di muoversi è sui mototaxi chiamati “boda bodas”. Il primo giorno di lavoro del giovane Abel, che cerca così di sostenere la sua famiglia, è però segnato dal furto della sua moto. Moderna versione di Ladri di biciclette nell’Africa di oggi. La proiezione è inserita all’interno di Pianeta Africa.
Sab 14, h. 20.30
Vittorio De Sica
Ladri di biciclette
(Italia 1948, 93’, DCP, b/n)
ntonio Ricci festeggia con la famiglia il lavoro che ha ottenuto faticosamente: attacchino di manifesti del cinema. La famiglia riscatta dal banco dei pegni la bicicletta e Antonio va a lavorare. Sta incollando il manifesto di Gilda quando gli rubano la bicicletta. Cerca di rincorrere il ladro ma inutilmente. Disperato inizia un’impossibile ricerca insieme a suo figlio Bruno.
Sab 14, h. 22.15
Lidiya Bobrova
Oh, voi, occhi miei (Oy, vy, gusi…)
(Urss 1991, 88’, 35mm, col., v.o. sott.it.)
Tre fratelli, dai caratteri diametralmente opposti, vivono quasi completamente isolati, con molti problemi ad inserirsi nella società. Nel loro villaggio sperduto, ai confini della Russia, ascoltano alla radio le cronache dei Giochi Olimpici di Mosca. L’euforia moscovita non fa che accentuare il loro sentimento di isolamento e la monotonia della loro vita.
Dom 15, h. 18.00/Lun 16, h. 18.15
Vittorio De Sica
Sciuscià
(Italia 1946, 93’, 35mm, b/n)
Pasquale e Giuseppe sono due ragazzi, legati da sincera amicizia, che nel disordine del dopoguerra cercano di sopravvivere. Coinvolti in una rapina, finiscono al riformatorio in attesa di giudizio. Qui, lentamente, i loro animi si inaridiscono e anche la loro amicizia viene meno fino a culminare in un tragico finale.
Dom 15, h. 20.30/Lun 16, h. 16.30
Amir Naderi
Il corridore (Davandeh)
(Iran 1984, 94’, 35mm, col., v.o. sott. it.)
Fra i film più intensi del cinema iraniano, racconta la storia di Amir, un ragazzino rimasto senza genitori dopo la guerra fra Iraq e Iran. Costretto a badare a se stesso, trascorre le sue giornate cercando di cavarsela con lavoretti occasionali. Il desiderio di migliorare la propria condizione lo spinge ad iscriversi a scuola.
Mer 18, h. 20.30
Luchino Visconti
La terra trema
(Italia 1948, 160’, 35mm, b/n)
Liberamente tratto da I Malavoglia di Verga. La storia di una famiglia di pescatori siciliani che, nel tentativo di acquistare la barca, perde la casa e si dispera. Gli attori, non professionisti che parlano in siciliano stretto, rendono il film difficile ma più che mai vero. La bellezza delle immagini e la drammaticità della storia ne fanno uno dei capolavori della nostra cinematografia.
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