“Mattia Preti dipinge San Sebastiano” presso il Castello Carlo V di Crotone
Giovedì 22 ottobre, alle ore 16.00, a Crotone, nello splendido scenario del Castello Carlo V, nell’ambito delle iniziative indette per celebrare il IV centenario della nascita di Mattia Preti, verrà inaugurata la mostra Mattia Preti dipinge San Sebastiano, promossa dalla Regione Calabria e dal Segretariato Regionale MiBACT per la Calabria e realizzata con il coordinamento scientifico del Polo Museale della Calabria e della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Calabria.
La mostra, a cura di Nella Mari e di Giuseppe Mantella, ripercorre l’intensa, lunghissima e originale vicenda artistica di Mattia Preti, tra i maggiori esponenti della pittura italiana del Seicento, attraverso l’attenta disamina e il puntuale raffronto – stilistico, iconografico e tecnico – di quattro dipinti raffiguranti San Sebastiano.
Realizzate in un arco di tempo di circa un trentennio, dalla fine degli anni cinquanta del Seicento fino al 1687, le opere esposte, provenienti dalla Galleria Nazionale di Cosenza, dalla chiesa di San Domenico di Taverna, dalla chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria, detta di Sarria di Floriana a Malta e dal Museo civico di Taverna, documentano, con straordinaria concretezza ed efficacia, il cursus artistico di Mattia Preti.
Interverranno all’inaugurazione: Salvatore Patamia, responsabile Segretariato Regionale MiBACT per la Calabria; Angela Tecce, direttore Polo Museale della Calabria; Margherita Eichberg, Soprintendente Belle Arti e Paesaggio della Calabria; Nella Mari, direttore Galleria Nazionale di Cosenza. Porteranno i saluti di rito Mario Oliverio, presidente della giunta regionale; Pasquale Anastasi, direttore generale dipartimento cultura Regione Calabria; Armando Pagliaro, dirigente settore cultura Regione Calabria e Peppino Vallone, sindaco di Crotone.
La mostra dopo Crotone si sposterà a Reggio Calabria e sarà visitabile, presso la suggestiva sede di Palazzo Foti, dal 13 novembre al 10 dicembre 2015.
La mostra Mattia Preti dipinge San Sebastiano rimarrà aperta al pubblico, presso il Castello Carlo V di Crotone, fino al 10 novembre 2015 secondo il seguente orario: ore 9.00/13.00; 15.00/19.00 tutti i giorni (tranne domenica pomeriggio).
Protagonista dell’età barocca, Mattia Preti è considerato uno dei massimi esponenti dell’arte italiana ed europea del XVII secolo.
La sua pittura, carica di vivacità espressiva e di tensione drammatica, si ispira alle atmosfere del Caravaggio e ai contrasti luministici del Guercino, ma anche alle ardite composizioni e ai colori della pittura del Veronese o del Tintoretto. Abile nel modulare il proprio linguaggio in relazione alle diverse richieste della committenza, Preti si rivela capace di mettere in scena ‘colpi di teatro’ per sontuose rappresentazioni tutte barocche di carattere pubblico, ma anche perfettamente in grado di comunicare, nel caso di opere destinate alla devozione privata, un profondo sentimento religioso attraverso un lessico pacato e intimistico.
Nato nel 1613 a Taverna presso Catanzaro da una famiglia non nobile ma ‘onorata’, lascia il piccolo centro calabrese agli inizi degli anni ’30 trasferendosi a Roma dove, nel 1648-49, diviene ‘famiglio’ della potentissima famiglia Pamphilj. La produzione pittorica di Mattia dei primi anni ’40 si lega alla famiglia Barberini e il 13 novembre 1642, grazie all’intercessione di Papa Urbano VIII, viene ammesso nell’Ordine di Malta con la carica di Cavaliere d’Obbedienza.
Nominato membro della Congregazione dei Virtuosi del Pantheon nel 1650, l’artista ottiene le prime importanti commissioni, tra queste, su incarico dei Padri Teatini, i tre grandi affreschi del coro per la chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma. Successivamente si stabilisce a Modena alla corte del duca Francesco I d’Este per la decorazione della chiesa di San Biagio e tornato a Roma esegue per i Padri Barnabiti gli affreschi della controfacciata della chiesa di San Carlo ai Catinari.
Nel1653 Mattia arrivaa Napoli ove inizia un periodocostellatodisuccessirealizzando una serie di capolavori assoluti, fra cui gli affreschi della cupola di San Domenico Soriano e per le porte della città con i santi legati all’epidemia di peste, in gran parte andati perduti, e il ciclo di tele per San LorenzoMaggiore. Durante ilsoggiorno napoletano Preti riceve un’importante commissione dal Gran Maestro Martin de Redin per il quale nel 1658 esegue ilritratto di San Francesco Saverio, destinato alla co-cattedrale di San Giovanni Battista a La Valletta.
Nell’estate del 1659 è a Malta dove realizza importanti capolavori. Nell’autunno inoltrato fa ritorno nella capitale partenopea che abbandona alla fine del 1660 per recarsi a Roma e a Valmontone dipinge la Sala dell’Aria nel palazzo Pamphilj, su incarico del principe Camillo.
Il 15 settembre del 1661, con l’impegno di realizzare gratuitamente un complesso progetto decorativo per la co-cattedrale di San Giovanni Battista a La Valletta, Mattia Preti si trasferisce definitivamente nell’arcipelago maltese e in cambio ottiene il titolo di Cavaliere di Grazia. A questo incarico seguono altre committenze pubbliche e private di grande prestigio che sanciscono la definitiva affermazione del ‘Cavalier calabrese’ sull’isola. Fra gli incarichi ricevuti dal Gran Maestro NicolasCotoner per diverse chiesemaltesi, la serie di dipinti e la monumentale pala d’altare dell’Immacolata Concezione, per la chiesa di Sarria a Floriana edificata a seguito della pestilenza che colpì Malta nel 1676, unico progetto noto di Preti architetto.
Nel 1680, con la nomina al sommo magistero di fra’ Gregorio Carafa, di nobile famiglia calabrese, inizia per Preti un periodo di importanti commissioni, prima fra tutte l’incarico per il rinnovamento dell’Oratorio di San Giovanni Battista Decollato, presso la chiesa-conventuale, con il ciclo di dipinti dedicati alla Passione di Cristo e ai Santi dell’Ordine. Dal Gran maestro ottiene ancora l’opportunità di dedicarsi alla realizzazione di pale d’altare per la natia Taverna, opere straordinarie, oggi custodite nelle chiese di San Domenico e di Santa Barbara.
Nel 1689, all’età di settantasei anni, realizza una grandiosa raffigurazione con il Martirio di San Lorenzo per la chiesa di Birgu. Negli ultimi anni della sua carriera dipinge per la cattedrale di Mdina la pala per l’altare maggiore con La Conversione di San Paolo, il Martirio di San Pietro e il Martirio di San Paolo e numerosi quadri per il coro e le cappelle laterali realizzati in collaborazione con la bottega.
Nel 1689 viene inaugurato il grandioso dipinto murale del catino absidale, eseguito ad olio su pietra, che illustra il Naufragio di San Paolo a Malta.
Mattia Preti muore a Malta il 3 gennaio 1699 e viene sepolto nella chiesa conventuale di San Giovanni Battista a La Valletta.
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