Il Caravaggio di Carmen Parra e Beppe Vesco in mostra dal 1° novembre all’Oratorio di San Lorenzo
“Un uomo in fuga, il Caravaggio di Carmen Parra e Beppe Vesco” il titolo della mostra che dal 1° novembre all’8 dicembre resterà esposta nell’Oratorio di San Lorenzo (in via dell’Immacolatella 3, a Palermo), che fa parte del Circuito degli “Amici dei musei siciliani”.
L’esposizione, che ha quale sponsor ufficiale Mediolanum Private Banking di Mussomeli, servirà anche a raccogliere fondi in favore del “Progetto Itaca Onlus”.
Come scrive Giulia Ingarao nel testo introduttivo, l’artista messicana Carmen Parra (Ciudad de México, 1944), viaggiatrice e conoscitrice appassionata della Sicilia, nel 2014 decide di realizzare una grande installazione che dipinge a quattro mani con il pittore siciliano Beppe Vesco. L’opera, interamente dipinta utilizzando due colori – il rosso e il blu – è composta da sette tele: una di 2x2m dove i due artisti riproducono il soggetto della Natività del Caravaggio e altre sei in cui dipingono i singoli frammenti dell’insieme. Il sodalizio creativo con Bebbe Vesco (Palermo, 1949) nasce dalla vicinanza di entrambi al maestro messicano Francisco Corzas, con cui Vesco ha lavorato a New York e in Messico e che è stato intimo amico di Carmen Parra.
Corzas – si legge ancora nel testo di Giulia Ingarao – rappresenta il grande ponte tra Sicilia e Messico, un linguaggio creativo che nella collaborazione tra i due diventa subito familiare, mediterraneo e mexica allo stesso tempo. Il rosso sangue – di quella religiosità cruenta di matrice spagnola che Messico e Italia Meridionale conoscono bene – colora le sagome dei sette personaggi disposti su uno sfondo blu intenso: «l’azzurro che – spiega Carmen Parra – rappresenta una gigantesca onda del mare di Sicilia che ha cancellato la memoria» di quello che lei ha definito un “omicidio artistico”.
Il riferimento è evidentemente alla Natività con i Santi Lorenzo e Francesco trafugata nell’ottobre del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo.
Sempre nel testo introduttivo, si ricorda che il tema della cancellazione della memoria sta alla base della ricerca di entrambi gli artisti; se per Carmen Parra la necessità di riscattare l’identità storica è direttamente collegata alla memoria culturale indigena cancellata «dalla forza della spada e della croce», per Beppe Vesco diventa cifra stilistica.
Si tratta dunque della rielaborazione di un’opera nata in età barocca – conclude il testo di Giulia Ingarao – e che i due artisti trasformano in visione neobarocca. Anche Carmen Parra, come Beppe Vesco, nella sua pittura parte dal passato, da soggetti appartenenti alla mitologia e storia messicana, per rielaborarli in uno stile neo-espressionista e, attraverso la vivacità del tratto e l’enfasi degli accostamenti cromatici, le sue opere acquisiscono una forte potenza evocativa e comunicativa.
“Con questa opera – sottolinea Carmen Parra – ho voluto richiamare l’attenzione di tutti coloro che ne verranno a conoscenza per sensibilizzare il grande pubblico sull’ importanza dell’ iniziativa del Progetto Itaca Palermo essendo la pittura un dialogo permanente con l’anima delle persone”. L’esposizione è resa possibile grazie alla collaborazione dell’associazione Amici dei Musei Siclilani e di Rosemarie Tasca.
La mostra potrà essere visitata ogni giorno dalle 10 alle 18. Biglietti a 3 euro (ridotto 2 euro). Inaugurazione sabato 31 ottobre alle 17,30. Ingresso a inviti.
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