Biondofamiliare, rassegna di teatro per bambini e ragazzi

Cappuccetto rosso Cappuccetto rosso
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Prenderà il via giovedì 15 ottobre, nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, la seconda edizione di Biondofamiliare, rassegna di teatro per bambini e ragazzi, che lo scorso anno ha riscosso un grande successo anche tra i tanti adulti che hanno accompagnato i propri bambini.

In programma otto spettacoli – di cui sei produzioni – pensati per diverse fasce d’età, che intrattenendo e divertendo i piccoli spettatori, li stimolano a riflettere, con semplicità e naturalezza, su temi importanti: dai disturbi alimentari all’identità di genere, dalla disabilità alla crisi economica.

Le mattine dei giorni feriali la Sala Strehler si prepara ad accogliere soprattutto le scolaresche, mentre il fine settimana le recite sono dedicate alle famiglie.

«Biondofamiliare è la nostra scommessa sul futuro del teatro – afferma Roberto Alajmo,  direttore del Teatro Biondo – Si tratta di insegnare alle ultime generazioni la strada per arrivare a teatro. Seminare nel terreno più fertile e sperare che i semi prima o poi germoglino».

Ad aprire il variegato cartellone (dal 15 al 29 ottobre) sarà Emma Dante con il suo Cappuccetto Rosso vs Cappuccetto Rosso, una rivisitazione della celebre fiaba, che avvicina i bambini alle tematiche delicate e complesse della crescita e della scoperta della propria identità.

Nella riscrittura di Emma Dante, che oltre al testo firma regia e costumi, Cappuccetto Rosso è una bambina grassa, che mangia con gioia tutto ciò che le capita a tiro. Poiché la sua leccornia più ambita è la focaccia da portare alla nonna, la mamma è costretta a chiudere il panierino con un lucchetto. Nel suo cammino per raggiungere la nonna, Cappuccetto Rosso incontra il suo doppio: una bambina identica a lei ma molto magra. Nel confronto, la bambina capirà alcune cose del suo comportamento e della vita. Nella scena di Carmine Maringola, recitano Marcella Colaianni, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Biondo, così come il successivo Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro scritto e diretto da Giuliano Scarpinato, in scena dal 3 al 13 novembre. Vincitore del “Premio Scenario 2015”, reduce da una tournée che lo ha visto, tra l’altro, al Teatro Foce di Lugano, Fa’afafine racconta la storia di un adolescente alla scoperta di sé e della propria identità. Nella lingua di Samoa, “fa’afafine” definisce coloro che sin da bambini non si identificano in un sesso o nell’altro: un vero e proprio terzo sesso, cui la società non impone una scelta e che gode di considerazione e rispetto.

Fa'afafine

Fa’afafine

Un tema arduo, individuato con coraggio e accuratezza di indagine e portato in scena da attori dotati di ironia e leggerezza. Un’occasione importante per stimolare una discussione sulla differenza di genere in ambito educativo e formativo, al di là dei luoghi comuni e degli equivoci innescati da una certa disinformazione. In scena Michele Degirolamo, che interagisce, in video, con Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori; la scena è di Caterina Guia, le elaborazioni video di Daniele Salaris / Videostille, le illustrazioni di Francesco Gallo.

Dopo le recite al Biondo, lo spettacolo sarà in giro per una lunga tournée. 

Fa'afafine

Fa’afafine

Biondofamiliare proseguirà dal 19 al 24 gennaio con Turi Marionetta scritto, diretto e interpretato da Savì Manna, con le scenografie e le luci di Salvo Pappalardo e le marionette di Cartura. Utilizzando le tecniche del cunto e del teatro delle ombre, Savì Manna si cimenta nel ruolo di un arzillo anziano che ripercorre la storia delle marionette, dalla preistoria ai giorni nostri. Lo spettatore riscopre un passato lontano, dal sapore di favola o leggenda, ricco di visioni ed imprese eroiche. II testo, alternando l’italiano al dialetto, valorizza la molteplicità dei registri linguistici del catanese.

Dal 9 al 14 febbraio sarà la volta di Buzzatiana con Dario Ferrari e Nina Lombardino. Lo spettacolo, prodotto dal Biondo in collaborazione con LiberiTeatri, prende spunto da due racconti di Dino Buzzati: La giacca stregata e I topi. Il primo è incentrato su una misteriosa giacca dalle cui tasche salta fuori un mucchio di soldi. Il protagonista, venuto in possesso della giacca, si arricchisce ma scopre che il denaro è frutto di traffici illeciti.

Nel secondo racconto facciamo la conoscenza di una misteriosa villa di campagna progressivamente invasa dai topi, che rende angosciosa la vita della famiglia Corio.

Dall’8 al 13 marzo, Giuseppe Provinzano e Maziar Firouzi saranno i protagonisti di 1,2,3 … crisi – Ovvero la crisi salvata dai ragazzi(ni), un progetto di Gabriele Cappadona e Giuseppe Provinzano, che è anche regista. Prodotto dal Teatro Biondo, lo spettacolo prende spunto dall’opera di Elsa Morante per ragionare, con i più giovani, sull’impatto della crisi economica nella loro quotidianità. Al centro della narrazione, infatti, è la “crisi” di un giovane alle prese con la gestione di un’attività commerciale. Alexis, questo il suo nome, si confronta e scontra con il “Dio Denaro” in carne ed ossa, che di volta in volta assumerà i panni di tutti quei personaggi che ne rappresentano l’essenza. Il Dio Denaro governa la vita e i sogni di Alexis e si rivolgerà al giovane pubblico coinvolgendolo nella ricerca di possibili risoluzioni della crisi.

Dal 15 al 20 marzo andrà in scena AnimalAut, ancora una produzione del Biondo, in collaborazione con TeatriAlchemici. Protagonisti dello spettacolo, scritto e diretto da Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, sono Nicolò Bonsignore, Valeria Capizzi, Eros Negro, Gabriele Siragusa, Nicolò Pace, Ottavio Parisi, Natale Re, Luca Troia, Gianmarco Zannelli: nove ragazzi autistici, affiancati dagli stessi registi e dall’artista Igor Scalisi Palminteri, che firma anche le scene in collaborazione con Teresa Scozzari e Officina 206. Le musiche originali sono eseguite dal vivo, alla chitarra, da Roberto Calabrese.

AnimalAut prende spunto da La fattoria degli animali di George Orwell per mettere in scena il rapporto tra i padroni di una fattoria e i maiali della porcilaia. Dapprima i suini si mostrano remissivi con i fattori che li accudiscono e danno loro da mangiare, ignari della fine che li attende. Ma quando il più saggio di loro comprende che il loro destino è quello di diventare salami e prosciutti, convince i compagni a ribellarsi. Una metafora sul potere e le sue perverse dinamiche, esposta con ironia e fantasia in una messa in scena originale, che si arricchisce di ulteriori significati simbolici proprio per il fatto che i “maiali” sono interpretati da attori considerati “diversi” da un certo pregiudizio diffuso.

Lo spettacolo successivo, in scena dal 29 marzo al 3 aprile, sarà Fiabe, morte e miracoli – Il racconto di Giuseppe Pitrè di e con Alberto Nicolino, che narra la vita di un intellettuale sempre a stretto contatto col proprio tempo e col suo “popolo”, ma anche le fiabe, le tradizioni, i canti e il modo in cui Pitrè li raccolse.

Nicolino ha deciso di narrare la storia di Pitrè per tirarlo fuori dalle polverose biblioteche e fargli prendere un po’ d’aria, per tornare ad attingere, in modo nuovo, ad un patrimonio unico. 

Biondofamiliare si concluderà, dal 19 al 24 aprile, con Il tenace soldatino di stagno di Elisabetta Giacone, che sarà in scena insieme a Vito Savalli. Prodotto dall’Associazione Arsenale, Arti, Apparizioni lo spettacolo utilizza la fiaba di Andersen per raccontare la tenacia dei sognatori e la potenza dell’amore. La magia del teatro di ombre e la musica dal vivo creano lo scenario ideale per catturare i bambini e attivare la loro immaginazione.

Gli spettacoli andranno in scena le mattine alle 10.30 (comprese le domeniche) e alcuni sabati alle 17.30. Il calendario dettagliato su www.teatrobiondo.it.

I biglietti costano 4 euro per Cappuccetto Rosso vs Cappuccetto Rosso e Fa’afafine e 5 euro per tutti gli altri spettacoli.

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