Le origini di Bolognetta in un libro di Santo Lombino
“Il grano, l’ulivo e l’Ogliastro. S. Maria dell’Ogliastro – Bolognetta 1570 – 1960”, Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici, scritto da Santo Lombino, avvalendosi di una documentazione archivistica in gran parte inedita, della memoria dei testimoni, di un’ampia ricerca bibliografica, ripercorre con rigore scientifico e gradevolezza narrativa la plurisecolare vicenda di una delle centinaia di “città nuove” sorte in Sicilia durante la colonizzazione interna che cambiò il volto dell’isola tra il XIV e il XIX secolo.
All’inizio del seicento, in una zona situata tra l’”Asprezza dannata” del feudo e la “mollezza lasciva” della Conca d’oro, nasceva attorno ad un fondaco, per volontà della potente famiglia Bologna e del mercante Mancino, il villaggio rurale di Santa Maria dell’Ogliastro, dal 1883 ribattezzato Bolognetta, che conta oggi più di 4000 abitanti.
La comunità si sviluppa sotto il “mero e misto imperio” dei Marchesi Mancino e grazie al lavoro di braccianti, mezzadri, contadini piccoli e medi, balie ed imprenditrici, artigiani e ceto medio in un territorio di modeste risorse, posto all’incrocio di importanti vie di comunicazioni. L’Ottocento, dominato dallo scontro tra i proprietari terrieri e del ceto dei “ civili”, sarà un secolo di rivolte popolari e disordine amministrativo, mentre il novecento si aprirà con la recrudescenza del fenomeno mafioso e con il grande esodo migratorio che fa nascere oltre oceano una “Bolognetta fuori di sè”, una comunità derivata in relazione continua con quella originaria.
Santo Lombino (Bolognetta, Palermo 1951) ex insegnante, si occupa di storia e letteratura dell’emigrazione e didattica della storia.
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