Rassegna DIETRO LA MASCHERA. Il cinema di Paolo Sorrentino
Il Museo Nazionale del Cinema organizza – dal 18 al 27 maggio 2015 al Cinema Massimo di Torino – una retrospettiva integrale dedicata al regista Paolo Sorrentino. L’imminente uscita del suo nuovo film nelle sale, La giovinezza, offre l’occasione per ripensare e rivedere i suoi lungometraggi, che hanno letteralmente travolto il cinema italiano, portandolo di nuovo sulla ribalta internazionale. Presenza quasi costante nelle opere di Sorrentino è l’attore Toni Servillo.
Nato a Napoli il 31 marzo del 1970 Paolo Sorrentino inizia la sua carriera nel cinema come sceneggiatore vincendo il Premio Solinas per lo script di “Dragoncelli di fuoco”. Nel 1998 scrive insieme ad Antonio Capuano il copione di Polvere di Napoli e contemporaneamente scrive per la televisione. La grande occasione arriva nel 2001 quando presenta al Festival di Venezia il suo primo lungometraggio, L’uomo in più con Toni Servillo, con il quale prende il via un sodalizio artistico tutt’ora esistente. Il film viene subito accolto molto bene dalla critica che parla del talento alla regia e dell’originalità della storia. Il suo secondo film Le conseguenze dell’amore viene selezionato al Festival di Cannes e vince cinque David di Donatello. La Croisette lo coltiva nella sua scuderia rilanciando anche il suo terzo film,L’amico di famiglia.
Nel 2008 Sorrentino presenta Il Divo, avvalendosi ancora una volta della magistrale interpretazione di Toni Servillo. Il film – racconto per immagini di una parte della vita di Giulio Andreotti – riporta a tutti gli effetti il regista sulla cresta dell’onda: il 61° Festival di Cannesgli assegna il Premio della Giuria, l’Academy lo include nella cinquina del miglior trucco, l’Ente David di Donatello lo premia con sette riconoscimenti e il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani lo sorprende con quattro Nastri d’Argento.
Nel 2009 Paolo Sorrentino affianca il cinema all’impegno sociale, immortalando gli effetti del terremoto dell’Aquila nel video-reportage L’assegnazione delle tende. Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo (“Hanno tutti ragione”), mentre nel 2011 si dedica a un nuovo film, stavolta in lingua inglese. Parliamo di This Must Be the Place, road movie con Sean Penn. Anche quest’opera del regista napoletano va a Cannes, dove però non vince nulla. Il Festival francese ospita anche La grande bellezza (2013), che nei mesi successivi si aggiudica nove David di Donatello, cinque Nastri D’Argento e quattro EFA (Oscar europei), a cui si aggiungono il Bafta, il Golden Globe e soprattutto l’Oscar per il miglior film straniero. Protagonista della pellicola è ancora Toni Servillo, che lascia il posto a Michael Caine inYouth – La giovinezza (2015), il nuovissimo film di Paolo Sorrentino che è una delle tre pellicole italiane del 68° Festival di Cannes.
La rassegna DIETRO LA MASCHERA. Il cinema di Paolo Sorrentino sarà inaugurata, lunedì 18 maggio alle ore 18.15, dalla proiezione di L’uomo in più, il primo lungometraggio del regista. Realizzato nel 2001 e presentato al Festival di Venezia, il film vinse vari premi tra cui il Nastro d’Argento per il miglior regista esordiente, il Ciak d’Oro per la miglior sceneggiatura e la Grolla d’Oro al protagonista Toni Servillo, oltre a tre candidature al David di Donatello 2002. Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.
L’uomo in più
(Italia 2001, 100’, 35mm, col.)
Napoli, anni ’80. Tony è un cantante all’apice del successo. Sprezzante e apparentemente sicuro di sé, ma cocainomane incallito. Antonio Pisapia è uno stopper integro che non si presta ai trucchi del calcio scommesse. Tony verrà messo fuori gioco da una minorenne che gli si offre e poi lo denuncia. Sullo sfondo una Napoli spietata e cinica.
CALENDARIO DELLE PROIEZIONI
Lun 18, h. 18.15/Sab 23, h. 16.00
L’uomo in più
(Italia 2001, 100’, 35mm, col.)
Napoli, anni ’80. Tony è un cantante all’apice del successo. Sprezzante e apparentemente sicuro di sé, ma cocainomane incallito. Antonio Pisapia è uno stopper integro che non si presta ai trucchi del calcio scommesse. Tony verrà messo fuori gioco da una minorenne che gli si offre e poi lo denuncia. Sullo sfondo una Napoli spietata e cinica.
Mar 19, h. 16.15/Mar 26, h. 18.30
Le conseguenze dell’amore
(Italia 2003, 100’, 35mm, col.)
Titta Di Girolamo ha cinquant’anni, vive da otto anni in un albergo di una cittadina del Canton Ticino lontano dalla famiglia, apparentemente facoltoso ma senza alcuna esibizione di ricchezza. È un uomo che nasconde un segreto che emergerà a poco a poco anche grazie al progressivo innamoramento per la ragazza del bar dell’hotel.
Mar 19, h. 18.15/Mar 26, h. 16.15
L’amico di famiglia
(Italia/Francia 110’, 35mm, col.)
Geremia ha settant’anni. Vive in una cittadina dell’Agro Pontino ed è proprietario di una piccola sartoria. Brutto e sgraziato, vive in una casa buia con la madre paralizzata. La sua vera fonte di guadagno, rigorosamente depositato in cassette di sicurezza, è però l’usura.
Mer 20, h. 18.00/Sab 23, h. 22.30/Mer 27, h. 16.15
Il Divo
(Italia 2007, 110’, 35mm, col.)
Ritratto sregolato di Giulio Andreotti. Dagli Anni Ottanta, capo di una potente corrente della Democrazia Cristiana, pronto per la presidenza del Consiglio. L’uccisione di Aldo Moro pesa però su di lui come un macigno. Passerà attraverso morti misteriose in cui lo si riterrà a vario titolo coinvolto, supererà Tangentopoli senza esserne scalfito per finire sotto processo per collusione con la mafia.
Ven 22, h. 18.30
La grande bellezza
(Italia/Francia 2013, 145’, Hd, col.)
Scrittore di un solo libro giovanile, Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque anni chiamando a sé, in una festa barocca, il campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul suo terrazzo con vista sul Colosseo. Con l’immancabile Toni Servillo.
Ven 22, h. 21.00/Lun 25, h. 18.15/Mer 27, h. 18.15
This Must Be the Place
(Italia/Francia/Irlanda 2011, 120’, Hd, col., v.o. sott.it.)
Cheyenne, che in passato è stato una rockstar, vive a Dublino con la moglie. A 50 anni si veste e si trucca come quando saliva sul palcoscenico. La morte del padre, con il quale non aveva più alcun rapporto, lo spinge a tornare in America. Scopre, così, che l’uomo viveva per vendicarsi di un’umiliazione subita in campo di concentramento.
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