Regina Josè Galindo il 23 aprile a Palermo

arte contemporanea, Regina Galindo Regina Josè Galindo
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Regina José Galindo, tra le più importanti artiste contemporanee e performer internazionali, vincitrice del Leone d’Oro alla 51. Biennale di Venezia come migliore giovane artista, il 23 aprile presenta all’Orto Botanico di Palermo il suo nuovo progetto di performance, Raíces, appositamente ideato per la città. Il 24 aprile inaugura la mostra Estoy Viva ai Cantieri Culturali alla Zisa con una nuova veste rispetto alla recente esposizione milanese e diverse opere mai presentate in italia. Sicuramente la più ampia mostra antologica dell’artista finora realizzata. La mostra sarà aperta fino al 28 giugno.
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, da Arcigay Palermo e Palermo Pride in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano E il Padiglione D’Arte Contemporanea. L’ideazione e il coordinamento progettuale sono di Antonio Leone, l’organizzazione di ruber.contemporanea.

Raíces performance di Regina José Galindo a cura di Giulia Ingarao, Paola Nicita, Diego Sileo.
Orto Botanico, 23 aprile 2015 dalle ore 17,00
La performance Raíces, appositamente ideata per l’Orto Botanico di Palermo, recupera il rapporto con la natura, uno degli aspetti centrali del lavoro nell’opera di Regina José Galindo, che – inserendosi nel solco di una tradizione già forte nella ricerca delle artiste storiche del Sud America – ha sempre guardato alla natura generatrice, forte e accogliente come “luogo” d’elezione. L’Orto Botanico di Palermo, che per la sua particolare collocazione si trova a far da cerniera tra il mare e la città, ospita specie di piante provenienti da tutto il mondo, microcosmo naturale di un giardino universale che nasce per dono e per incontro. È qui che Regina José Galindo, insieme ad un gruppo di performer che rappresenteranno le differenti etnie della città di Palermo, racconterà una storia antichissima eppur attuale, in cui corpi, foglie e terra di molti mondi recuperano il lessico comune per manifestare la propria esistenza e per rintracciare radici comuni.
La performance si concentra sul più ampio significato di sradicamento: l’artista propone una riflessione a partire del parallelismo tra le piante presenti nell’Orto Botanico – che provengono da tutto il mondo (molte trasportate qui illegalmente dalla fine del XVIII secolo) e che oggi costituiscono il paesaggio dell’Orto – e le comunità straniere radicate a Palermo.
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