CANALETTO E IL PRA’ DELLA VALLE DI PADOVA. UNA NUOVA DONAZIONE AL MUSEO POLDI PEZZOLI
Antonio Canal detto Il Canaletto
S. Giustina in Pra’ della Valle
acquaforte, mm 299 x 429; misure del foglio 312 x 434
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Il giorno 6 marzo 2015 il Museo Poldi Pezzoli ha presentato nella Sala del Collezionista l’ultima donazione che ha arricchito il prezioso patrimonio del Museo.
Si tratta di due incisioni di Antonio Canal detto Il Canaletto, generosamente donate da Karin Wachtel in ricordo del marito Cesare Morini, affermato ingegnere civile milanese e collezionista appassionato di stampe veneziane del Settecento: Santa Giustina in Pra’ della Valle e Pra’ della Valle, entrambe del 1740 circa.
Antonio Canal detto Il Canaletto
Pra’ della Valle
acquaforte, mm 299 x 427; misure del foglio 454 x 615
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Il Museo Poldi Pezzoli è riconoscente alla Stanza del Borgo, nella persona di Silvana Bareggi, per avere favorito questa importante donazione. Le incisioni donate costituiscono ottime prove, brillanti negli effetti di luce e ricche di efficaci contrasti, di due celebri acqueforti eseguite da Canaletto fra il 1740 e il 1744, concepite come una coppia, in cui si dipana l’ampia veduta del Pra’ della Valle di Padova. Entrambe sono esemplari del primo stato, in condizioni eccellenti, con l’impronta del rame ben in rilievo e margini regolari, stampate su carta spessa coeva in cui compare la filigrana “Tre mezze lune”. La veduta riveste anche un notevole interesse storico e urbanistico, in quanto mostra la grande piazza padovana, fra le più vaste d’Europa, prima che i lavori di risanamento promossi dal Procuratore straordinario Andrea Memmo nel 1775-1776 ne modificassero profondamente l’aspetto, con la creazione di un canale di forma ellittica intorno all’Isola Memmia, posta al centro. Da questa celebre composizione Canaletto ha ricavato, a qualche tempo di distanza, lo splendido dipinto custodito al Museo Poldi Pezzoli fin dalla sua fondazione, che sarà esposto accanto alle incisioni, in cui la veduta della grande piazza padovana è unificata in una scena di accentuato sviluppo orizzontale. “Solo dal 2000 a oggi sono giunte in donazione al Museo più di 600 opere – dichiara Annalisa Zanni, direttore del Poldi Pezzoli – accettate sulla base del valore storico-artistico, secondo il criterio di selettività adottato da Poldi Pezzoli e la coerenza con le sue raccolte. Tra queste opere, numerosi dipinti, oggetti di arti decorative e intere collezioni. Per il Museo ogni donazione – conclude il direttore – rappresenta un’occasione per seguire la volontà dettata da Poldi Pezzoli di incrementare le collezioni “sia antiche che moderne” e l’assunzione di un impegno di studio, conservazione e valorizzazione che richiede grande impegno economico e professionalità. Una donazione rappresenta un gesto rivolto non solo al Museo ma a tutta la collettività; il Poldi Pezzoli è grato a tutti coloro che continuano con generosità a contribuire all’arricchimento del suo patrimonio”.
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